Solidariètà al popolo Sardo per la immane tragedia che lo ha colpito.
La nostra terra e il nostro popolo sono nuovamente messi in ginocchio.
La tristezza e l’amarezza pervadono i nostri cuori
I nostri pensieri sono rivolti alle troppe vittime e ai loro familiari, agli agenti di polizia che hanno perso il loro collega, che in queste ore vivono con angoscia l’impotenza e la consapevolezza della tragedia che gli ha colpiti.
Pensiamo anche a tutti coloro che hanno subito danneggiamenti alle loro colture, alle aziende, a chi ha perso gli armenti, i mezzi, insomma a tutti coloro che in questi momenti sono colpiti e prostrati.
A tutti Sardi e da tutti i Sardi la più sincera solidarietà e il nostro conforto.
Con la speranza che le autorità preposte possano intervenire al meglio e al più presto possibile
Non possiamo fare altro che rattristarci e scongiurare ritardi, inefficienze o inadempienze.
Tutte cose già viste e vissute in tante occasioni, in altre calamità naturali o per mano assassina.
Il ricordo degli incendi estivi è ancora presente, boschi, animali e uomini, arsi vivi.
I soccorsi che non arrivano, e quando arrivano i danni sono ingenti, irrimediabili.
Protezione civile senza mezzi e senza coordinamento, tutto lasciato alla buona volontà di valorosi volontari.
Lo Stato che deve servire il cittadino non esiste nei momenti più drammatici è assente.
Salvo presentarsi puntuale e impietoso alla riscossione delle tasse e dei tributi.
Una macchina da guerra impietosa, pronta a sfoderare contro il suo popolo le armi più subdole e meschine.
Lo stato con la sua sovranità ha il dovere e il potere di provvedere efficientemente a tutte le esigenze dei suoi cittadini.
Lo stato per funzionare non ha bisogno di tosare le famiglie, o le aziende non ha bisogno di inventarsi, costruire e utilizzare armi di distruzione di massa come equitaglia.
I cittadini sono ritornati ad essere sudditi al sevizio della casta di turno.
Il popolo non si può esasperare con la vessazione, la delazione o con la spoliazione sistematica e programmata dei suoi beni, o dei suoi sacrifici di anni e anni di lavoro.
Tutto questo con il tacito benestare di organizzazioni sindacali, castine regionali, provinciali, comunali o trombati di turno sistemati in consigli di amministrazione di enti, nullafacenti inventati alla bisogna e lautamente foraggiati.
Lo Stato ha il dovere di servire il popolo in maniera efficiente attento ai bisogni soprattutto dei più deboli, deve lavorare per la felicità della sua gente.
Deve vigilare che i potentati di turno non portino via le ricchezze naturali o le opportunità di sviluppo che si possono creare con esse.
Deve far si che la magistratura funzioni e che sia efficiente, perché alla base di una società civile il buon funzionamento dell’ordinamento giudiziario fa si che le regole siano rispettate e che i cittadini si sentano sicuri sereni e tranquilli nell’affrontare il quotidiano.
Le aziende lavorano producono e si crea benessere.
Ancora lacrime versate inutilmente, lacrime che si potevano evitare, rabbia, dolore urla di disperazione.
Ancora una volta le urla di dolore per la nostra terra straziata, manifestano la dignità e la pazienza che sta per mancare.
Attenta italia attento governo coloniale, tutto questo sta per finire, tutto questo ti si ritorcerà contro, il nostro popolo non ne può più!!!!
Non portarci all’esasperazione!!!
Abbiamo versato fin troppo sangue per te, con l’inganno ci stai distruggendo, ci vuoi desertificare!!!
Basta !!! Basta!!! Basta!!!
Pier Paolo Orrù (vice Presidente del GSP)