2013.11.30 – Le onde ELF: La spiegazione del tifone Filippino.

Posted by Presidenza on 30 Novembre 2013
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28 novembre 2013

Il Video di Dutchsinse obbliga gli scienziati filippini a negare la geofisica e la tecnologia HAARP

Quando il ricercatore meteo Michael Janitch (aka Dutchsinse) ha caricato un video che mostra che gli impulsi a microonde che hanno preceduto la formazione del tifone Yolanda-Haiyan prima che colpisse le Filippine, il video è andato virale, spingendo molti filippini ad inviarlo a stazioni di notizie locali chiedendo spiegazioni .

I Siti di notizie di carattere mainstream hanno raccolto le informazione di Janitch, che deve aver davvero infastidito molti ufficiali militari, perché in pochi giorni gli stessi siti di notizie hanno chiamato questa teoria ‘complottista‘ e negato con la fisica di base che le microonde possano avere un impatto diretto sul meteo

I più importanti scienziati Filippini ‘negano che le onde elettromagnetiche possano influenzare il clima o causare terremoti’. Mettetevi al riparo, cari filippino, perché il direttore esecutivo del progetto NOAH (valutazione operativa  dei rischi nazionali), il dottor Alfredo Mahar Francisco A. Lagmay, si sta terribilmente sbagliando oppure volutamente sta mentendo.

Non solo le onde elettro magnetiche hanno un impatto col clima e con i terremoti, ma gli scienziati hanno imparato come utilizzare queste onde per fare proprio questo. Dalla metà degli anni 1990, con la creazione di HAARP, questa tecnologia dell’alta frequenza attiva del progetto aurorale di ricerca, è stata sviluppata e distribuita. HAARP manipola la ionosfera con onde radio dirette, che quindi interessa una zona in modo che interferiscano con le comunicazioni elettroniche, attivino rapidamente terremoti e tempeste.

Ci sono circa due dozzine di note stazioni HAARP – in tutto il pianeta in grado di interagire con la ionosfera. Se la tecnologia non funzionasse, avrebbero costruito tutte queste stazioni aggiuntive? I governi da tempo studiano la ionosfera. Almeno fin dal 1970, i laboratori di ricerca ionosferica erano (e sono) di stanza a Boulder, Colorado; Juliusruh, Germania; Průhonice, Repubblica Ceca, Akita, in Giappone; Vasilsursk, Russia.

Spiegazione tecnica del funzionamento delle onde ELF

L’11 novembre, le International Business Times ha scritto:

REPORT sono emersi che la tempesta di categoria 5, uno dei più forti tifoni del mondo, è stato causato da un impulso di microonde. 

Un’anomalia di onde microonde è stato osservato nel Pacifico occidentale, provocando una rotazione pesante e permettendo di sviluppare e crearsi una grande tempesta. Tempeste tropicali causate da anomalie di microonde o raggi sono stati precedentemente discussi dal dottor Michio Kaku, al Canale Meteo e alla CNN …. 

Il “fascio” anomalo a microonde presumibilmente proveniva dalle isole occidentali e finiva nell’oceano pacifico occidentale, appena a nord della Papua Nuova Guinea. Dopo i fasci di microonde, hanno mostrato le immagini satellitari, vi è stata una “pesante rotzione” che ha iniziato a svilupparsi, fino a diventare una grande tempesta tropicale. Il rapporto afferma che la rotazione si è sviluppata entro 1 giorno dall’anomalia delle onde microonde.

 

IBT ha anche caricato tre video di Dutchsinse, collegando gli impulsi di microonde per la formazione del Typhoon Yolanda-Haiyan , al recente terremoto di Taiwan e alla depressione tropicale Zoraida .

Ma il potere costituito a quanto pare ha dato l’ordine, spingendo l’IBT e altri siti di notizie di cercare di negare la fisica. A seguito l’IBT ha affermato, “Lo scienziata filippino Mahar Lagmay smentisce la teoria degli ‘impulsi a microonde’ del Super Typhoon Haiyan”. Costui non ha dimostrato nulla, quello che ha fatto è stato negare che la tecnologia esista e calunniare Dutchsinse.

Un sito filippino, ABS-CBN News, ha dedicato un segmento di 15 minuti al problema, portando il dottor Lagmay ad accusare Janitch di riprodurre ed utilizzare un “trucco” sul mondo per spiegare la sua teoria sul “microonde ad impulsi”. L’unica diretta confutazione offerta era che tale tecnologia “non è stata dimostrata” di essere in grado di dirigere o peggiorare le tempeste.

Il giornalista ha fatto una forte argomentazione contro l’influenza delle onde a microonde; questo ha obbligato il geologo ad offrire una spiegazione elementare dello spettro elettromagnetico. Senza dubbio, molte cose, tra cui le armi ad alta tecnologia, sarebbe simili alle “teoria della cospirazione” per i non informati.

Ma Lagmay ha chiamato l’idea che le microonde possano influire sul clima come una “teoria della cospirazione”.

L’etichetta “teorico della cospirazione” è semplicemente la versione di oggi della medievale accusa di eresia, e vengono applicate quando i detentori del potere vogliono sopprimere le informazioni per screditare il messaggero. Rizzate le orecchie, abitanti del pianeta, quando viene chiamto in causa il ‘teorico della cospirazione’… si può solo imparare qualcosa di reale che i governi sostengano sia una bufala (e non vogliono che tu conosca).

Lagmay ha anche detto alla ABS-CBN che le microonde non possono generare terremoti. Ma le squadre di ricerca di idrocarburi che utilizzano la tomografia della terra come penetrante, dissentono. Come rivelato in un documentario del 2009 su History Channel che ha coperto la guerra del clima.(La popolare serie, “è impossibile!” è stata cancellata dopo soli sei episodi .)

Dr. Brooks Agnew, un fisico coinvolto in gas e petrolio, spiega che, le onde ”ELF [frequenze estremamente basse] sono proprio come un sub-woofer in auto, si può effettivamente sentire le vibrazioni attraverso il vostro corpo. Le onde ELF sono allo stesso modo, una vibrazione rivolta verso la terra, ed a frequenze risonanti giuste, possono avere effetti devastanti “.

Il dottor Agnew ha aggiunto, “Queste condizioni sono già presenti nel terreno, tutto quello che serve è l’energia di attivazione per il rilascio.”

Le smentite del dottor Lagmay e gli altri attacchi a Dutchsinse hanno spinto il ricercatore a rispondere con  video e collegamenti di 76 minuti di tutte le sue fonti che spiegano la tecnologia a microonde e rivelano le sue capacità.

 

La sua pagina web è valsa uno studio approfondito, ma ecco il suo video di  risposta:  http://www.youtube.com/watch?v=ogpNcknyGjg#t=1723

L’elettromagnetismo può essere ed è stato manipolato per anni, e la negazione di Lagmay non è plausibile, specialmente data la sua formazione geologica.

Un sito come HAARP, sottolinea Dutchsinse, è in grado di generare un’onda ad alta frequenza, un fascio verso il cielo, ovvero verso la ionosfera, in cui il campo elettromagnetico naturale del pianeta può modulare una bassa frequenza prima di rifletterla di nuovo verso il pianeta.

Il problema è che la maggior parte degli americani non leggono Dutchsinse, o me, o Nick Begich, o Global Research, che ha prodotto numerosi articoli di provenienza sul tema (o i migliaia di altri siti/blog che scrivono di esso). Questo rende più facile per i top-ufficiali della nazione filippina rivendicare:

La cosa più simile (alla teoria delle Onde a Microonde) che io conosca, riguarda le discussioni sull’ingegneria del clima. Ci sono progetti di ricerca che vogliono testare se è possibile iniettare aerosol e così via nell’atmosfera. Si tratta di un progetto che è stato fermato dai governi a causa delle denunce pubbliche.

Davvero? Quando? Quali paesi hanno deciso di fermare quei progetti? E se è vero che questi progetti sono stati chiusi, allora perché il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico recentemente ha avvertito i politici di non interrompere le loro strategie di gestione della radiazione solare che includono l’irrorazione con aerosol nell’atmosfera, dicendo:

Se le SRM dovessero essere fermati, per qualsiasi motivo, vi è l’elevata probabilità alta che la temperatura della superficie terrestre aumenterebbero molto rapidamente a valori coerenti con il gas serra. 

La meteorologia insegna che le onde elettromagnetiche hanno un impatto sul tempo e sul clima. La geologia riconosce che le vibrazioni possono provocare terremoti.

In cima alle preoccupazioni per il danno causato dal tifone Yolanda-Haiyan, ora i filippini hanno anche altre preoccupazioni, dato che l’uomo incaricato della valutazione dei rischi per la loro nazione è apparentemente inconsapevole o non vuole riconoscere dell’influenza della scienza sulle condizioni atmosferiche e la lunga storia delle armi planetarie

tratto da : (clicca qui)

FONTE

Tradotto e Riadattato da Fractions of Reality

 

 

Tratto da «Scienza e Vita» nr.181 febbraio 1964

Fisici di ventidue Paesi hanno assistito agli straordinari esperimenti eseguiti in Francia con il «meteotron» del professor Dessens.
Dai cento bruciatori del «meteotron», piantati come pali sul circuito di un esagono regolare, cento fiamme scaturiscono contemporaneamente, al segnale del professor Dessens. Sono bastati trenta secondi perché all’interno di questo esagono, 3200 metri quadrati di lato si trasformassero in un braciere.
Il fuoco crepita furiosamente nei turbini di fumo nero. Poi, rapidissime, le fiamme alte quattro metri decrescono e ricadono rasente i cespugli rosseggianti. E’ la fine dell’incendio, e, per gli specialisti francesi e stranieri che assistono alla dimostrazione (sono circa sessanta fisici provenienti da dodici Paesi), è il momento della verità: là in alto, al di sopra delle fumate che chiudono ancora l’orizzonte dei Pirenei, nel cielo fino a quel momento perfettamente limpido, si sta formando una nuvola, un cumulo. Il tutto in meno di cinque minuti.

«Io non fabbrico pioggia…». Il professor Dessens non vuole che lo si confonda con quegli specialisti di pioggia provocata che sono così numerosi negli Stati Uniti. Egli infatti non si contenta di «seminare le nubi»; le crea.A prima vista, niente dovrebbe essere più facile che sciogliere una nuvola. In effetti, un cumulo-nembo di uragano può racchiudere sino a 200.000 tonnellate di acqua! Ma queste enormi masse liquide sono depositate sotto forma di piccole gocce che hanno un diametro di 30 micron; e per formare una sola goccia di pioggia se ne devono saldare insieme 300.000. Come provocare artificialmente tali agglomerati? Questo era il problema per i fabbricanti di pioggia. La soluzione è venuta da un fisico norvegese, Tor Bergeron, che ha dimostrato come se la cava, in questo caso, la natura stessa. Teoricamente, spiega lo scienziato norvegese, le goccioline sospese nelle nuvole non dovrebbero mai incontrarsi: la legge fondamentale dell’elettrostatica glielo vieta, dato che esse sono cariche di una elettricità dello stesso segno. E tuttavia la pioggia esiste. Che cosa accade dunque? Semplicemente, che talune di queste goccioline sono a sopraffusione (a –5°, per esempio, esse restano liquide) ed altre si trasformano in minuscoli cristalli di ghiaccio. Ora, l’esperienza c’insegna che un pezzo si ghiaccio messo in presenza di un’acqua sopraffusa non tarda ad assorbirla. E’ così che si formano i fiocchi di neve. All’origine, infatti, ogni pioggia è neve la quale poi si scioglie per effetto del riscaldamento nell’atmosfera.Da questo momento, la via dei fabbricanti di pioggia era tracciata: per provocare la caduta di pioggia bastava loro favorire la formazione di cristalli di ghiaccio nelle nuvole introducendovi degli appositi germi. Un metodo vecchio di quindici anni e che ha dato prova di sé. Tuttavia…
« Nel 1954 – ci fa notare il professore Dessens – si voleva far piovere sulla Beauce, e invece piovve sulla Germania…»

Ma c’è un’obiezione più grave. I fabbricanti di pioggia non incontrerebbero certamente alcuna difficoltà a «seminare» il cielo italiano o quello francese. Ma come «seminare», ad esempio, il cielo del Sahara, dove manca la materia prima e cioè la nuvola? Bisognava dunque studiare il problema più a fondo, come ha fatto il professor Dessens, non al livello della formazione delle piogge, ma a quello della formazione delle nuvole.
Tutto è cominciato nel 1955. In quell’anno, il professor Dessens, invitato dai piantatori di cacao di Lukolela, compiva un viaggio di studio in Congo. Quivi egli osservò per la prima volta una pratica corrente, a quanto strana, in Africa, quella cioè di accendere dei fuochi di boscaglia per «far piovere». Il professore sapeva che non si trattava di un semplice rito di magia. Egli stesso, qualche anno prima, aveva proposto alle autorità belghe di utilizzare razionalmente i fuochi di boscaglia per modificare la piovosità del Congo.Ma come si creano le false nuvole, vuoi con il fuoco di boscaglia, vuoi con il «meteotron»? Bisogna prima di tutto capire come si formano le nuvole vere. Tutti sanno che l’evaporazione dei mari, dei laghi e dei fiumi, carica l’aria nelle vicinanze del suolo, di immense quantità di vapore acqueo. Ma perché si formi la nuvola occorre anche che il vapore si condensi in goccioline. Ora, questa condensazione è possibile solo se l’aria si raffredda. E per raffreddarsi – ecco il primo paradosso – è necessario che essa prima si riscaldi. Sotto l’azione del Sole, in effetti, la sua pressione aumenta: è la condizione necessaria perché l’aria si innalzi in corrente ascendente trascinando i vapore acqueo verso regioni sempre più fredde. La quantità massima di vapore acqueo che un litro d’aria può racchiudere varia rapidamente in funzione della temperatura: è di 20g a 25°, appena di 11g a 10°. Viene dunque un momento in cui l’acqua contenuta nell’aria non può più restare allo stato di vapore e deve condensarsi.

Ed ecco un secondo paradosso: alcuni fisici hanno dimostrato che le molecole di vapore acqueo, aprendosi un passaggio attraverso le molecole di ossigeno e di azoto, che si urtano a vicenda senza mai unirsi, dovrebbero, in linea di principio, comportarsi alla stessa maniera: non condensarsi mai. Se di fatto esse si condensano, malgrado questa teorica impossibilità, è perché incontrano costantemente sui loro percorsi delle «trappole a molecole d’acqua»: grani di polvere, elementi impalpabili di fumo e, soprattutto, minuscoli cristalli di sale marino strappati alle onde.
Due sono dunque le condizioni perché si possa formare una nuvola: una corrente ascendente d’aria clada che trascini il vapore acqueo verso le altezze in cui esse si condensano in goccioline; un’atmosfera carica di «trappole a molecole», vale a dire, in termini scientifici, di «germi di condensazione». Di queste due condizioni, la prima è la più importante. Ma bisogna precisare bene: una corrente d’aria calda. Il calore in se stesso non conta, altrimenti il Sahara sarebbe coperto di nuvole! Ciò che importa è il riscaldamento differenziale, detto anche riscaldamento di una zona limitata al di sopra della quale si produce un vero e proprio «tiraggio» come in un camino.
I cento bruciatori del «meteotron» che sviluppano una potenza termica di 700.000 kilowatts, non hanno difficoltà a creare un camino stabile per trasportare le correnti ascendenti. Senza contare che le faville e le polveri sprigionate dal fumo costituiscono delle eccellenti «trappole a molecole».
Dal punto di vista del diritto internazionale, il «meteotron» appartiene al Presidente della Repubblica del Congo, Kasavubu che, in base agli accordi intervenuti con la passata amministrazione belga, potrebbe reclamarlo in qualsiasi momento. Il «meteotron» era stato in effetti concepito per il Congo. Nel 1960, un voluminoso materiale – motori diesel, pompe, bruciatori – stava per essere imbarcato, quando fu proclamata l’indipendenza del Congo. Durante diversi mesi, l’apparecchio restò bloccato sui moli di Marsiglia, poi, essendo chiaro che i congolesi vi avevano rinunciato, il ministero dell’Educazione nazionale francese ne decise l’installazione a Lannemezan.

Da allora sono passati tre anni, tre anni di esperimenti durante i quali il «meteotron» ha rivelato sempre nuove possibilità. In un minuto, il «meteotron» può aspirare ricadute nucleari diffuse nell’aria e disperderle nell’atmosfera a più di mille metri di altezza. Molti specialisti, senza disconoscere i rischi della «ricaduta», ritengono che il «meteotron» potrebbe essere un mezzo, in caso di accidente grave, per scongiurare i pericoli più immediati di un inquinamento atomico dell’atmosfera e ridurne gli effetti catastrofici.
Altra utilizzazione inaspettata del «meteotron» è quella di «guida-fulmini». Operando con tempo sereno, il professor Dessens e i suoi collaboratori hanno osservato più di una volta che ottenevano non soltanto dei cumuli piovosi ma anche delle vere e proprie trombe di grandine, dal diametro di una dozzina di metri, che univano la nuvola al suolo come un immenso pilastro attorcigliato. In tempo di uragano, nell’asse fortemente ionizzato della tromba si producono violente scariche di elettricità. Forse un giorno sarà possibile osservarvi quella varietà di fulmine chiamato «globulare», un litro del quale, secondo calcoli del fisico sovietico Kapitza, contiene più energia nucleare che una esplosione atomica.
Il Pentagono mostra perciò molto interesse per il «meteotron». Ma per il momento, e per altri lunghi anni ancora, senza dubbio, il professor Dessens darà la precedenza alle utilizzazioni pacifiche del suo strumento, concepito per realizzare un vecchio sogno dell’uomo: modificare e correggere il clima.

VEDI ANCHE
Multiple “Meteotron” Jet Engines Used in the USSR in the 1970s
for Successful Cloud formation Experiment

tratto da : (clicca qui)

Fonte: NoGeoingegneria