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Paolo Leone Biancu

 

 

 

 

 

CI TENGU MEDA A PONNI IN CRARU UNA COSA KI IN MEDAS NO’ ANT CUMPRENDIU POITA COMUNICADAS IN D’UNA FORMA KI PODET CREARE INFORMATZIONE NON CORRETA.

Mi dispraxit ki de ariseru, ddu depi cummentai un’ atra borta, ma cussu ki narat MAURO PILI apitzus de unu REFERENDUM, ki si depet preguntai a s’Istadu est unu errore mannu de su puntu de vista de sa LEI e de su Deretu Internatzionale de is POPULUS.
EST a Nai, ki si unu ISCRAVU si bollit liberai de su mere po andai a solo, depet andai a preguntare sa CRAI de sa LIBERTADE a su propriu mere, in sa forma de REFERENDUM?
Sa Libertade est unu Deretu de s’omine, de totus sos omines e non depet essere preguntada a nemus. Si ddas depeus pigai.
Non est unu presente (dono) de deppi preguntai a Laura Boldrini o a atrus italianus, poita comente omine ki fait parte de su POPULU SARDU, deu non ddu cunsideru.
MAURO si depet liberai de su cuntzetu ki is ominis de su POPULU SARDU dipendent de s’ ITALIA-STATO, ISTADU ki non esistit jai prus de su 1934. Comente deputau, continuat a interpretai (e mi ndi dispraxit) custas cosas cun sa conca apicigada a is categorias juridicas de sa Lei Italiana, kene cussiderai de manera nixiuna su DERETU INTERNATZIONALE..

S’Indipendentzia arribat cun su processu de Autodeterminatzione.

La Dichiarazione di Autodeterminazione del Popolo Sardo, che porterà alla Indipendenza statuale, non si chiede allo Stato con Referendum, perché i DIRITTI non si chiedono a chi ci opprime ma si esercitano e vanno dichiarati nel momento in cui ci saranno le condizioni oggettive, ovvero quando la maggioranza del Popolo sardo si sarà convinto che é giunto il momento di auto-gestirsi.
* Il DIRITTO all’autodeterminazione del POPOLO SARDO per avere la propria INDIPENDENZA si deduce dalle Norme del Diritto Internazionale, che non comporta il riconoscimento automatico dei diritti fondamentali di individui, appartenenti a un dato POPOLO.
*Rispetto ad altri “TRADIZIONALI” diritti umani si osserva che l’esercizio del diritto ad autodeterminarsi non é demandato al singolo individuo, ma ad un gruppo coeso (MLNS) di cui esso fa parte, che si avvale di tutte le norme stabilite, anche se ogni componente del gruppo medesimo ne possiede la titolarità.

Lo Sviluppo del Dir. Internazionale inserisce l’autodeterminazione nei due patti delle Nazioni Unite, quello sui diritti umani del 1966 che si rafforza con la Carta di Algeri del 1976sui Diritti dei Popoli.

AUTODETERMINAZIONE è:
Un principio, appartenente alla sfera del Diritto, che ha alla base i concetti di democrazia e libertà delle persone.
Un principio che postula il potere di CIASCUN POPOLO di poter scegliere come amministrarsi:
(A) sia come forma politico-istituzionale con cui collocarsi nel sistema delle relazioni internazionali (stato indipendente, federale o confederale, fusione con altro stato),
(B) sia come regime politico, economico e sociale all’interno del proprio stato.

INDIPENDENZA é:
lo Status che s’ottiene seguendo e mettendo in atto in modo responsabile le norme del Diritto Internazionale riguardanti l’Autodeterminazione dei Popoli.
L’Indipendentismo sardo è un modo di pensare, di sentirsi parte di un popolo-nazione che non é l’ITALIA, per costruire relazioni per gli interessi dei Sardi e non per gli interessi de “Is Istrangius”.
L’Indipendentismo sardo è anche un modello culturale, la forma in cui “Is sentidus” diventano coscienza di essere sardi e solamente sardi, per riappropriarci della memoria, della storia, dei valori, del nostro modo di gestire le relazioni e la comunicazione, senza dipendere da nessuno, secondo una prospettiva tutta nostra.

Paolo Leone Biancu
(Direttivo MLNS e Capo Dip. Economia Guvernu Sardu Provvisoriu)

 

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Pili: “Sì a referendum su Indipendenza”

tratto da: (clicca qui)

 

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Mauro PILI

 

 

 

 

 

 

 

 

“Lo Stato nega alla Sardegna i diritti fondamentali, dai trasporti all’energia, dal riequilibrio insulare a quello infrastrutturale. E tratta l’Isola come una colonia sottomessa, scaraventa sulla nostra terra tutte le attività più invasive e pericolose, dalle basi militari a quelle inquinanti”

 

“Lo Stato nega alla Sardegna i diritti fondamentali, dai trasporti all’energia, dal riequilibrio insulare a quello infrastrutturale. E tratta l’Isola come una colonia sottomessa, scaraventa sulla nostra terra tutte le attività più invasive e pericolose, dalle basi militari a quelle inquinanti”, così il deputato di Unidos Mauro Pili nel pomeriggio, davanti alla fortezza nuragica di Losa, nel centro Sardegna, ha annunciato la presentazione alla Camera, per la prima volta dopo 68 anni dalla Costituzione, di una proposta di legge per un Referendum popolare teso al riconoscimento dell’indipendenza e per l’autodeterminazione del Popolo Sardo.
“Lo Stato usa banche e Equitalia per sfrattare povera gente e mettere in ginocchio imprese e cittadini – ha sottolineato Pili – tenta di sfruttare il nostro isolamento per collocare scorie nucleari e isolare profughi, usa indisturbato ruspe di Stato sui Giganti di Monte Prama, cancella la dignità dei docenti sardi e devasta la scuola. Un Popolo libero e coraggioso, una comunità che non vuole continuare a subire e soccombere, deve reagire.
Per questa ragione dinanzi ad impegni disattesi, alle continue violazioni di norme costituzionali, ai reiterati tentativi di annientare lo Statuto Sardo bisogna mettere in campo azioni straordinarie a partire dall’autodeterminazione del Popolo. Dopo reiterate azioni dello Stato, attraverso i governi di ieri e di oggi, tutte tese a ridurre i poteri speciali della Sardegna, non resta che perseguire una strada obbligata: l’autodeterminazione e l’indipendenza. Non indipendenza velleitaria ed estremista, ma razionale e moderna, non isolazionista ma aperta al mondo. In questa direzione la strategia è chiara: libertà statuale, economica, culturale. Il processo per l’autodeterminazione sarà legislativo, giudiziario e politico-culturale”.
“E’ un passo decisivo che apre uno scenario inedito per la Sardegna – ha aggiunto Pili – perché per la prima volta lo Stato, a partire dal Parlamento, dovrà prendere atto di un percorso concreto e definito per l’autodeterminazione. La proposta costituzionale che traccia un percorso legislativo definito e verificato dovrà essere vagliata nei prossimi giorni dalla Presidenza della Camera. Il primo passo è stato compiuto il 22 settembre scorso con la presentazione a mia firma alla Camera della proposta di legge recante: Norme costituzionali per il riconoscimento dell’autodeterminazione del Popolo Sardo attraverso referendum popolare”.