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Marrubiu, 13 giugno 2016

 

L’acqua, in mano ai mercanti e soggetta alle leggi della domanda e dell’offerta, arriverà solo a chi avrà i soldi per pagarla.

I governi, ancora una volta, fanno gli interessi delle multinazionali di proprietà dei banchieri, piuttosto che quelli dei popoli che dovrebbero rappresentare.

Al benessere dei cittadini viene anteposto il profitto di pochi.

La rendita del capitale degli Usurai è più importante della nostra vita.

Le virtuali persone giuridiche contano più delle persone fisiche.

Le risorse di tutti vanno a beneficio esclusivo dei soliti pochi Finanzieri Capitalisti.

La Grande Finanza ha messo le mani sulla preda, usando ancora e sempre il denaro come arma per poter costringere i paesi  poveri e non, a consegnarle tutta una serie di servizi, tra i quali quelli idrici, in cambio degli indispensabili finanziamenti.

Naturalmente, governi meschini, corrotti e complici si piegano a condizioni altrimenti inaccettabili, e la Grande Finanza internazionale, attraverso le multinazionali del settore, sta procedendo a tappe forzate ad accaparrarsi tutta l’acqua del pianeta.

La rivista “Fortune”, in un numero speciale del maggio del 2000 dedicato all’industria mondiale dell’acqua, dichiarava: “L’acqua promette di essere per il XXI secolo quello che il petrolio è stato per il XX: una merce preziosa, in grado di determinare la ricchezza delle nazioni”.

…Secondo l’analisi di Fortune, le entrate annuali dell’industria dell’acqua ammontano circa al 40% di quelle del settore petrolifero e sono già superiori di un terzo rispetto a quelle del settore farmaceutico.

 L’industria mondiale dell’acqua è dominata da dieci multinazionali, ma le prime due, Vivendi Universal e Suez, da sole si dividono il 70% del mercato globale.

A livello locale, solo pochi sindaci coraggiosi, comprendendo bene l’importanza del problema acqua, si battono contro amministrazioni regionali e nazionali che spingono alla vendita, e contro gli altri loro colleghi sindaci che, nell’errata convinzione di fare il bene dei loro concittadini, si battono con tutte le loro forze facendo gli interessi dei grandi gruppi: questi ultimi sono gli “utili idioti”

In Sardegna una società appositamente fondata, “Abbanoa Spa”, ha  acquisito il monopolio della nostra acqua, e subito i costi del prezioso liquido e dei servizi correlati sono aumentati in maniera vertiginosa. È solo l’inizio, perché questa nuova società sarà costretta prima o poi a consegnarsi allo strapotere di una qualche multinazionale del settore alla quale non potrà opporsi.

Ed ancora una volta noi cittadini ci vedremo costretti a rivolgerci ai Grandi Usurai per pagare prima i mezzi di scambio che già ci appartengono, e con questi poter comprare dalle multinazionali straniere degli stessi soggetti, il prezioso liquido che sgorga dalle sorgenti sarde e del quale pure siamo gli unici proprietari.

Gli Usurai ci prestano i nostri soldi, indebitandoci per sempre, per riprenderceli vendendoci a caro prezzo un’altra risorsa fondamentale precedentemente sottrattaci: l’acqua.

I soldi dei nostri padri hanno permesso che l’acqua delle sorgenti arrivasse sino alle nostre città ed alle nostre case con la costruzione degli acquedotti ed una fitta rete di condotte. Noi paghiamo ancora con le tasse il mantenimento e qualsiasi miglioramento del sistema idrico, paghiamo  allacci e smaltimento delle nostre case ed infine la stessa erogazione dell’acqua, che dovrebbe invece essere gratuita: abbiamo già pagato tutto.

Perché vogliamo cedere un bene reale ed indispensabile come l’acqua in cambio di banconote di carta colorata?

Questo liquido indispensabile è dentro di noi, è parte preponderante dell’organismo umano e pertanto un nostro inalienabile diritto averla a disposizione gratuitamente.

Cosa c’entrano con l’acqua che in Sardegna ci cade addosso per poi sgorgare dalle nostre sorgenti, le multinazionali dei Grandi Usurai con sedi in paesi lontani?

 A chi appartengono le sorgenti, i fiumi, i mari e l’acqua che cade dal cielo?

La sorgente che dà da bere al mondo non può appartenere ad un privato.

Costui avrebbe la nostra vita nelle sue mani.

Potrà decidere chi tra noi può vivere o deve morire.

Ci vogliamo rendere conto della gravità della situazione?

L’acqua è un diritto, non una merce. Appartiene a tutte le specie viventi sulla terra, non a chi avrà il denaro per comprarla.

L’acqua è uno degli elementi base grazie ai quali si è potuta sviluppare la vita sul nostro pianeta. Noi veniamo dal mare e l’embrione umano si sviluppa nel liquido della placenta delle nostre madri.

Non può essere voluttuario, un bene assolutamente indispensabile al mantenimento della vita.

Ora che anch’essa è stata trasformata in merce, di liberamente fruibile è rimasta soltanto l’aria che respiriamo. L’aria non è commerciabile perché è talmente abbondante che ciascuno di noi ne può usufruire gratuitamente.

Da sola però non garantisce la continuità della vita.

Le regole dettate da un elite dominante  portano ad una interruzione della vita umana

Signori dell’acqua di Abbanoa, costituiti in S.p.A., credo sia necessario far sapere ai cittadini cosa avete fatto, anzi meglio cosa non siete capaci di fare, con la complicità dei  comuni che hanno aderito ad i vostri pseudo servizi e che tutt’ora mettono la testa sotto la sabbia per non vedere.

Siete riusciti ad intimidire il popolo attraverso bollette pazze,conguagli arretrati, cauzioni non pagate, ecc.

Abbiamo il trenta per cento dell’acqua non potabile, perdite da film dell’orrore, condotte intasate e addirittura trasportate ancora acqua in tubi carcerogeni (vetro amianto). Il popolo attraverso le tasse vi ha costruito condotte, depositi, palazzi, e pagato stipendi dorati.

Ora dovete spiegare, se ne avete capacità, cosa ne fate dei soldi estorti ?

Teniamo presente che i piccoli lavori di adeguamento sono sostenuti da finanziamenti extra sardi e italici e che i 1700 posti di lavoro che fornite sono pagati con il sudore dei poveri contribuenti.

Ogni sindaco che si rispetti, eletto e pagato dai cittadini che lo hanno eletto e che avrebbe il dovere di tutelare, dovrebbe avere il coraggio di far rispettare la legge del 2014 che prevede il divieto di slaccio agli utenti morosi e di attivare, sempre con la stessa legge, il fondo di garanzia per i non aventi reddito in modo tale da non far ricadere la spesa in eccesso sui cittadini e, nello stesso tempo, di rompere l’accordo con l’associazione a delinquere denominata Abbanoa S.p.A. e denunciarla per disastro ambientale, estorsioni continuate ed aggravate con atti intimidatori e oltraggio continuato ai diritti dell’uomo e del cittadino come già fatto dal MLNS/GSP con denuncia inoltrata agli enti e ad i Tribunali Internazionali in data 08 gennaio 2016.

Ad oggi non siete stati in grado di progettare un piano strutturale di rinnovo linee e nemmeno di censire le condotte da rinnovare, possiamo legittimamente essere incazzati in quanto usate i soldi rapinati dalle nostre tasche esclusivamente per auto stipendiarvi e non per creare servizio ma per distruggere quel poco che è rimasto, con l’unico ormai chiaro scopo di accelerare la privatizzazione del bene pubblico, con un forte dubbio di favoreggiamento, infatti state solamente creando disagi senza porre alcun rimedio.

Cari signori di Abbanoa S.p.A., siete solo una spregevole banda di delinquenti amministrati, anche localmente, da personaggi pluri inquisiti dalla magistratura che sprezzanti della dignità personale continuano imperterriti a tenere il culo attaccato alle poltrone che vi permettono di continuare a succhiare il sangue degli onesti lavoratori sardi e, se aveste ancora un minimo di coscienza, dovreste andare a nascondervi sotto terra.

Attenzione a quello che fate perché molto presto dovrete rendere conto delle vostre malefatte….e la giustizia sarda non sarà tenera con voi.

Luisu Zucca (Provv. Gen. Sez. Agricoltura MLNS/ Guvernu Sardu Provvisoriu)