TESTATA PRESIDENZA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prot. 01/PR/ 17  

 

 

Sardinnia, 26 maggio 2017

Spett.le

 – Ministero di Grazia e Giustizia italiano                                                                                                          

 – Prefettura dello Stato d’Italia di  Oristano                                                                                                      

 – O.N.U.

  Human Rights Committee

  Petitions Team

 Office of the High Commissioner for Human Rights United Nations Office at Geneva               

 – Assemblea Generale delle Nazioni Unite 

– Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          

 

OGGETTO: DIFFIDA ALLO STATO ITALIANO AFFINCHE’ RISPETTI LA CONVENZIONE DI GINEVRA

                SUI PRIGIONIERI DI GUERRA NEI CONFRONTI  DEL CITTADINO SARDO SALVATORE

                MELONI E IL DIRITTO ALL’ AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO SARDO

 

Il Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu (MLNS) contesta e ritiene non validi tutti provvedimenti emessi dall’amministrazione dello Stato  italiano (Commissioni Tributarie, Tribunali, Giudici di Pace, ecc.). La Repubblica italiana e lo Stato straniero italiano non hanno alcuna legittimazione sul territorio della Sardegna perché qui le leggi italiane non hanno alcun valore.

Viene contestato il “difetto assoluto di giurisdizione” delle istituzioni italiane che pone tutti i cittadini della Sardegna nella condizione di non essere più assoggettati alle leggi dello Stato occupante italiano.

Tasse, imposte, multe, sanzioni e condanne applicate dall’amministrazione dello Stato d’Italia a un qualunque cittadino sardo sono illegittime, non dovute e non rispettabili.

Questa è una legittima rivendicazione, rispettosa del Diritto Internazionale, per il ripristino della legalità storica e politica nel territorio della Sardegna e per il ripristino dei diritti naturali del Popolo Sardo, violati e negati dalle istituzioni straniere italiane che continuano ad occupare illegittimamente, con la violazione dei patti internazionali, questo territorio.

In data 28 aprile 2017 a seguito di un illegale e illegittimo percorso giudiziario portato avanti dalle Istituzioni occupanti nemiche italiane, sfociato in una fittizia e pretestuosa  condanna  per evasione fiscale, veniva prepotentemente rapito dalle forze d’occupazione dell’Italia il cittadino sardo Salvatore Meloni,  Presidente della Repubblica di Malu Entu e del Partito indipendentista MERIS, mentre lo stesso si recava, come aveva pubblicamente annunciato giorni prima,  presso la nostra Casa Circondariale di Massama (OR), attualmente gestita con la forza dalle Istituzioni dell’Italia.

Il MLNS, e le sue Istituzioni di Guvernu Sardu Provvisoriu (GSP), in qualità di unico  Ente in Sardegna legittimato a rappresentare, a livello giuridico internazionale, tutto il Popolo Sardo considera questo fatto un ulteriore grave atto di guerra nei nostri confronti e questa arroganza colonialista potrebbe portare la popolazione sarda ad un incremento del sentimento bellico. 

Fin dal momento della sua cattura per mano delle forze nemiche italiane il “PRIGIONIERO DI GUERRA” Salvatore Meloni inizia uno  sciopero della fame e della sete che dura tuttora, una situazione che ha portato il patriota sardo ad una situazione di salute critica mettendo a serio rischio la sua stessa vita.

Le Istituzioni straniere italiane si sono dimostrate barbare e insensibili allo stato di salute del prigioniero e lo hanno sottoposto ad un trattamento disumano, sottoponendolo a trasferimenti e altri sforzi che gli sarebbero potuti risultare fatali. Ad aggravare la situazione si registra il fatto che  il medico del carcere di Massama (OR), in cui il Meloni è sequestrato, si è rifiutato che venisse disposto il ricovero urgente in ospedale e che non abbia voluto autorizzare nemmeno l’utilizzo della sedia a rotelle per gli spostamenti all’interno della struttura. Siamo davanti a un chiaro esempio di crimini contro l’umanità.

Questo MLNS e le sue Istituzioni di GSP non sono più disposte a tollerare oltre ulteriori provocazioni e/o atti di forza e/o di aggressione da parte di autorità straniere italiane.

 

 Pertanto Il MLNS/GSP

AVVERTE

lo Stato straniero italiano, che persiste nello stato di occupazione della Nazione Sarda, che tali atti di forza integrano atti di guerra contro questo MLNS e contro tutto il Popolo sardo; in conseguenza di ciò il MLNS sarà legittimato ad usare la forza contro lo Stato oppressore e chiunque altro in difesa del diritto all’autodeterminazione del Popolo sardo e in difesa di ogni singolo membro di questo MLNS, dei propri familiari e di ogni cittadino del Popolo sardo; il MLNS non riconosce su questo territorio alcun ente italiano, né alcuna istituzione o autorità amministrativa e/o giudiziaria italiana, né alcun provvedimento legislativo e/o normativo, amministrativo o giurisdizionale italiano., tanto meno riconosce alcun provvedimento di natura fiscale;

DIFFIDA

Lo Stato straniero italiano dal persistere nel porre in essere qualsiasi  iniziativa e/o atteggiamento  criminale, con evidenti intenti di tortura sia psicologica che fisica. Il comportamento nei confronti del patriota Meloni può  ritenersi un grave atto di provocazione e questo potrà portare ad un legittimo ricorso al diritto di rappresaglia, secondo quanto dettato dalle Norme del Diritto Internazionale.

ORDINA

Alle Istituzioni dello Stato italiano l’immediato rilascio del prigioniero e, nel frattempo, di attenersi strettamente alle norme della Convenzione di Ginevra sui diritti dei prigionieri di guerra e sui successivi Protocolli dal 1949 ad oggi, Convenzione della quale  i cittadini del Popolo sardo beneficiano a seguito della  “Dichiarazione Di Constatazione Dello Stato Di Belligeranza” inoltrata da questo MLNS/GSP, in data 14 agosto 2016, presso le Sedi competenti.

Si richiede all’O.N.U. di farsi garante al fine di scongiurare simili abusi da parte dello Stato straniero occupante italiano; pretenda dallo stesso il rispetto del diritto del Popolo sardo all’autodeterminazione e del diritto all’integrità territoriale della Nazione Sarda, intervenga in modo risolutivo affinché questo ponga fine alla illecita e illegittima occupazione del Territorio della Nazione Sarda.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nella sua primaria funzione di mantenimento della pace, provveda a comminare le sanzioni previste nei confronti dello stato italiano per i numerosi e reiterati illeciti internazionali commessi dai suoi organi e/o rappresentanti contro questo Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu e contro cittadini del Popolo Sardo.

 

 

    IL SEGRETARIO DI STATO                                                        IL PRESIDENTE

           Giuseppe Chia                                                             Sergio Pes

2017.05.26 – DIFFIDA ALLO STATO ITALIANO AFFINCHE’ RISPETTI LA CONVENZIONE DI GINEVRA SUI PRIGIONIERI DI GUERRA

Sono palesi gli interessi che nasconde l’industria farmaceutica. Alcune vaccinazioni non sono sicure: quella sul “papilloma virtus” è stato ritirata in Danimarca e sconsigliata in Giappone. Alcuni vaccini sono inefficaci: «Si sono rivelati acqua fresca, anche se poi magari si inventano storie come quelle dell’infermiera “che non vaccinava”, per mascherare l’inefficacia assoluta di vaccini somministrati a 7.500 bambini». 12 vaccini imposti da un ministro in vendita…

 

«Addirittura 12 vaccini, somministrati a bambini di tre mesi di vita? E’ da criminali incoscienti». Il senatore Bartolomeo Pepe si scaglia con decisione contro il decreto legge del governo Gentiloni, ora in discussione: ben 12 vaccini obbligatori, finò all’età di 16 anni, pena l’esclusione dalla scuola. E con pesanti sanzioni per i trasgressori, pecuniare (anche 7.500 euro) e non solo: si arriva fino a privare i genitori della patria potestà. «Siamo alla follia totale, al nazi-vaccinismo», tuona il senatore ex 5 Stelle ai microfoni di “Forme d’Onda“, web-radio: «Il sistema vaccini in Italia è fuori controllo, i bambini sono in pericolo». E attenzione: «Non esiste nessun paese al mondo con simili disposizioni: che non stanno né in cielo né in terra, a detta di Premi Nobel e virologi di fama internazionale». Attualmente, l’Italia – con 4 vaccinazioni obbligatorie – è già in testa alla classifica mondiale, insieme alla Francia. Segue il Belgio, con soli 2 vaccini obbligatori, mentre tutti gli altri paesi del pianeta hanno un solo vaccino obbligatorio, o anche nessuno. «E’ una cosa pazzesca: ora finalmente la gente si renderà conto di cosa c’è in ballo, di cosa sta accadendo», aggiunge Pepe: «E ricordiamoci che il vaccino contro l’epatite C fu introdotto anni fa con una tangente all’allora ministro De Lorenzo: il ministro è stato arrestato, ma il vaccino è rimasto, divenendo il quarto vaccino obbligatorio in Italia».

«Io non sono contro i vaccini, sono per il loro controllo», precisa Pepe, secondo cui in ogni caso «non esistono motivi di allarme, né pandemie». C’è stato il caso della meningite, «ma poi è rientrato, dopo una denuncia per procurato allarme»: l’Italia è fra i paesi con meno problemi di meningite, e inoltre il trend è in calo. Poi è stato lanciato l’Sos addirittura per una presunta epidemia di morbillo: «Ho chiesto in Parlamento “quanti e morti e feriti abbiamo, per morbillo”, ma non mi hanno risposto», dice Pepe. «E’ un’epidemia ciclica, con un picco ogni tre anni. Ma non c’è nemmeno un morto, per morbillo». Eppure, «a fronte di una pandemia che non esiste», è stato fatto questo decreto d’urgenza «che non ha nessun motivo». Da noi, accusa il senatore, la farma-sorveglianza non funziona. «Veniamo da una storia di vaccini poi ritirati, ma che potevano essere ritirati anche prima, e invece sono stati somministrati anche per dieci anni, nonostante si sapesse che facessero male. Ci sono controlli insufficienti, problemi a far segnalare reazioni avverse. E non c’è trasparenza sui dati, che sono fermi al 2013: non si ha il quadro esatto della situazione».

Parecchie di queste reazioni avverse sono “scoppiate” con il caso del vaccino contro il “papilloma virus”, recentemente segnalato in televisione da “Report”, che ha evidenziato «guai seri per le ragazze che lo hanno assunto». Un problema che sarebbe innanzitutto di sicurezza sanitaria, come evidenziato da svariate ricerche, con «vaccini che sono stati a contatto con parti di Dna umano, feti abortiti, glifosato (un erbicida), formaldeide (un conservante, altrettanto cancerogeno) e sottoprodotti di metalli pesanti come alluminio e mercurio, che sono neuro-tossici: l’alluminio provoca l’Alzheimer, il mercurio crea disabilità mentali». Quali interessi nasconde l’industria farmaceutica? Inoltre, aggiunge Pepe, molto spesso a non vaccinarsi sono proprio gli operatori sanitari che lavorano negli ospedali: «Di cosa hanno paura? Sanno qualcosa che noi non sappiamo?». Se fossimo davvero in una reale situazione di epidemia, ragiona il parlamentare, dovremmo bloccare l’Italia –scuole, aeroporti – vaccinando qualsiasi persona che entrasse nel nostro paese. Sospetti: «La sensazione è che si stia avverando la profezia di Rudolf Steiner: creare vaccini per inibire l’evoluzione della coscienza. E’ palese l’attacco alle nostre coscienze: ci stanno provando con una serie di cose, anche con i vaccini».

Bartolomeo Pepe invita a osservare con attenzione gli studi, di ambito fisico, che rivelano l’esistenza della “memoria dell’acqua”, che ha la possibilità di memorizzare frequenze elettromagnetiche, rimanendovi influenzata. «E noi siamo fatti al 75% di acqua. Dio solo sa a cosa sono stati sottoposti, questi vaccini – a quali frequenze? Non oso immaginare cosa siano capace di fare, questi signori», dichiara il senatore, scandalizzato anche dalle misure repressive previste dal decreto legge: «Arrivare a togliere la patria potestà dei figli è pazzesco: questo nazi-vaccinismo sta dimostrando tutta la sua follia. Ripeto: siamo l’unico paese al mondo con 12 vaccini obbligatori, e senza il necessario controllo». L’Ema, la farma-sorveglianza, sempre secondo Pepe «è foraggiata dalle stesse aziende farmaceutiche». Addirittura, aggiunge, «abbiamo avuto casi di corruzione, a capo dell’agenzia di controllo del farmaco: l’imputato prima ha visto finire in prescrizione il suo processo, e poi è stato promosso, in sede europea, a capo della sorveglianza sui farmaci, sull’alimentazione e la veterinaria. Questo è il sistema-Italia: vengono lanciati falsi allarmi – vedi meningite e morbillo, entrambi rientrati – quindi si fa un decreto legge d’urgenza che non ha nessuna giustificazione».

Alcune vaccinazioni non sono sicure, insiete Pepe: quella sul “papilloma virtus” è stato ritirata in Danimarca e sconsigliata in Giappone. Alcuni vaccini sono inefficaci: «Si sono rivelati acqua fresca, anche se poi magari si inventano storie come quelle dell’infermiera “che non vaccinava”, per mascherare l’inefficicacia assoluta di vaccini somministrati a 7.500 bambini». Poi c’è il problema della “catena del freddo” per la conservazione dei vaccini, «che spesso si interrompe». Gli stessi vaccini, infine, non sarebbero tracciati: «Non vengono indicati i lotti di provenienza, sui libretti sanitari». Secondo Pepe, siamo nel paradosso assoluto: abbiamo migliaia di reazioni avverse, di cui le autorità negano l’evidenza. «Eppure abbiamo migliaia di casi di encefalopatie, bambini morti, persino militari – sottoposti a decine di vaccini prima di una missione – con problemi di leucemie, linfomi di Kodgkin e danni al Dna», aggiunge il senatore. «Mi domando: se un vaccino riesce addirittura a distruggere il fisico di un militare in perfetta forma, cosa può provocare, a un bambino di tre mesi, la bellezza di 12 vaccini? Non oso immaginarlo. E a tre mesi di vita – anche il peggiore dei pediatri lo sa bene – il sistema immunitario deve ancora formarsi: bisogna aspettare i tre anni. Anticipare i tempi è da criminali. E chi vuole praticare questo è un criminale incosciente, che non vuole il bene del bambino».

tratto da: (clicca qui)

Putin dice ai super-manager statali di non fare i furbi e di distribuire i loro profitti come dice lui, senza trucchetti e tranelli, di sborsare almeno la metà dei loro profitti agli investitori. Nella Repubblica delle Banane italiana invece avviene l’esatto contrario….

 

Siamo messi così male, oggi, da essere costretti ad applaudire i “dittatori” delle super-economie emergenti, Pechino e Mosca. Che fanno? Qualcosa di elementare e rivoluzionario, secondo Paolo Barnard: pretendono che i colossi economici finanzino lo Stato, dando modo al governo di sostenere il welfare, la crescita diffusa del benessere. «Io vedo che fra Eurozona, Partito Democratico Usa, e Ppps (le Public Private Partnerships) in Africa, Asia, Sud America, la democrazia che iniziammo a conoscere con Montesquieu nel diciottesimo secolo è diventata oggi una pustola che puzza da far vomitare». Infatti, «per trovare leader capaci ancora di atti che vagamente si avvicinano a qualcosa di democratico bisogna leggere i decreti legge dei “dittatori” delle moderne potenze, come Cina e Russia. Ma vi rendete conto?». Forse, aggiunge Barnard nel suo blog, «sarà perché la democrazia in Usa è nata da un tizio come James Madison, che riteneva che mai, ma veramente mai, il popolo avrebbe dovuto aver voce». O perché la democrazia in Europa «è stata dirottata da uno come Friedrich Von Hayek, che diceva che il welfare, e il voto, erano strumenti che andavano usati solo “per tenere le classi inferiori calme affinché non aggredissero fisicamente le élite meritevoli del comando”».

Barnard

 

 

Barnard

 

 

Qualcuno, continua Barnard, si è mai reso conto che «la democrazia moderna è nata da gente vomitevole al 90%? (escludiamo uno come Calamandrei e pochi altri)». Barnard cita Konrad Adenauer, cancelliere tedesco della ricostruzione nel dopoguerra: lo definisce «partner degli autori della dittatura Ue di oggi come Schuman, Monnet e De Gaulle», il leader francese “macchiato” dal feroce post-colonialismo in Algeria. Barnard non assolve nemmeno John Fitzgerald Kennedy, in quanto «entusiasta sostenitore dei National Security States in America Latina che significarono, documenti declassificati alla mano, Auschwitz-Birkenau parlati in spagnolo per milioni di latinamericani», sottoposti al “trattamento” degli squadroni della morte. Altiero Spinelli, padre del federalismo democratico europeo? «Un rutto ideologico», che con la sinistra parlava di “Europa delle utopie” ma con la destra “fregava” gli operai della Fiat, con il Pci che «approvava i 100 miliardi di lire regalati agli Agnelli per aprire catene di montaggio a Mosca», destinate a «togliere il lavoro ai meridionali italiani». Per non parlare di Giorgio Napolitano, che “faceva il compagno” con gli italiani, ma alla Fondazione Rockefeller a Bellagio «prometteva profitti da sogno alle multinazionali americane».

Conclude Barnard: infatti vedete tutti, oggi, in che razza di democrazie ci troviamo, «dove i referendum (Grecia 2015, Irlanda 2008 e 2009, Italia 2016) contano come peti di una capra». Al contrario, aggiunge, «le mosse per l’interesse pubblico più clamorose dalla storia contemporanea» le stanno facendo personaggi che la tradizione democratica non sanno neppure dove stia di casa, «ma le stanno facendo». Vladimir Putin, per esempio: oggi «ha fatto un passo che Gentiloni, la Merkel, la May, e neppure la Le Pen, avrebbero il coraggio di fare». Ovvero: «Ha semplicemente ordinato ai giganti pubblici russi come Alrosa, Gazprom, Rosneft, Aeroflot, di sborsare almeno la metà dei loro profitti agli investitori». Tradotto: «Putin dice ai super-manager statali di non fare i furbi e di distribuire i loro profitti come dice lui, senza trucchetti e tranelli. Vi sembrerà una cosa strampalata, ma chiedetevi quale percentuale di profitti i giganti statali italiani ridistribuirono allo Stato e ai cittadini investitori dagli anni ’60 a oggi e vi spaventerete. Oggi l’Eni incassa puliti 68,1 miliardi e passa allo Stato di Roma, di fatto l’azionista di maggioranza, meno di 900 milioni».

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Putin

 

 

 

No, dice Putin ai giganti russi: «Adesso cacciate i soldi per il governo e alla grande, poi anche agli investitori privati ma dopo, e il suo governo si aspetta d’incassare una bella cifra da 2,1 miliardi di dollari nel 2017 e poi a crescere, così da rimpolpare un po’ le casse dello Stato e conseguentemente la spesa pubblica». Già Gazprom e Rosneft hanno iniziato a storcere il naso, ma sanno che con Putin non si scherza. «Non sono certo un fan di Vladimir – assicura Barnard – ma immaginate se lo Stato italiano avesse mai imposto questa ridistribuzione a tutto il vecchio e ricchissimo comparto dell’Iri, Eni, Enel, invece di lasciare miliardi ai boiardi di Stato». Nel frattempo, conclude Barnard, «Xi-Jinping sega le gambe all’uomo più ricco della Cina, tal Yao Zhenhua, padrone del gigante assicurativo privato Baoneng, perché incassava troppo sulle spalle dei cittadini. E mentre vedo Putin bastonare i suoi giganti, vedo da noi dei flaccidi piselli, pentastellati inclusi, che certe mosse d’interesse di Stato un pelo drastiche neppure le pensano». Proprio vero: «Se ci tocca di ammirare i “dittatori” oggi, pensate dove è arrivata la democrazia in Occidente».