Un Paradigma che si propone di innovare compiti e obiettivi.

  • Dando risposte all’uso del Territorio e delle Risorse Naturali e socio-culturali in esso presenti.
  • Indicando un nuovo modello di sviluppo sociale, sostenibile e solidale (le tre esse).
  • Riconsiderando l’importanza della Cultura e dignità di ogni essere umano come elemento produttivo.
  • Creando Nuove Relazioni sul lavoro, basate sulla interrelazione congiunta degli interessi.

 

L’ “IMPRESA SOCIALE SARDA” dovrà essere un’ Organizzazione che apprende , in apprendimento costante, adattabile a un mondo in continuo cambiamento e che attui in un Compendio Socio-Ambientale ben definito, di Norme chiare, con date risorse umane e naturali e per fini di crescita e sviluppo locale.

 

Un’ Organizzazione che apprende è un’organizzazione:

  • capace di mantenere l’equilibrio del rapporto Costi/Benefici rispetto all’Ambiente in cui opera;
  • concreta nello sviluppare una specifica Visione Sociale in tutte le sue relazioni;
  • in grado di sovrintendere ad un aspetto sottovalutato oggi dall’Impresa: il problema dell’ inquinamento sociale, conseguenza della disoccupazione e della mobilità forzata di tanti lavoratori in crisi.

Tanti si domandano come nascano le crisi, ma i Media spesso non danno spiegazioni esaurienti. Le riflessioni e le risposte variano nel tempo e secondo la cultura e le tradizioni dei luoghi. Ognuno fornisce, quindi, la spiegazione che meglio si adatta ai suoi interessi. A parer mio, penso che una delle cause, non l’unica, dipenda dall’assenza di comunicazione indipendente e critica,e cioé originale e, pertanto, complessa. Le Imprese Sarde e la Sardegna,se vogliono proporsi al mercato, dovranno sviluppare tale comunicazione, critica e indipendente, in grado di dare risposte concrete anche alle crisi provenienti dall’esterno.

 

L’”Impresa Sociale Sarda” – così come la definisco – dev’essere una organizzazione che apprende – pertanto è dinamicamente RIVOLUZIONARIA.

Il suo compito sarà fornire Risposte Innovative sui seguenti aspetti:

  • Con relazione all’ Ambiente Fisico = Risposta Ecologica.
  • Con relazione alle Organizzazioni di Governo = Risposta Politica.
  • Con relazione alla Moralità degli Affari = Risposta Etica.
  • Con relazione alle diverse Forze Sociali = Risposta Sistemica.

 

L’ “IMPRESA SOCIALE SARDA” in quanto rivoluzionaria: dovrà stimolare una innovazione dinamica dei processi produttivi, senza dimenticare “Su connotu”. dovrà capire che PRODURRE, in qualsiasi forma, dipende da un’insieme di tecniche e di strumenti (per migliorare il rapporto Costi/Benefici) che sono Economici e Culturali ma anche Sociali e Ecologici. ————————— La PRODUZIONE non deve più considerarsi scelta imprenditoriale singola (non basta più analizzare/valutare il ruolo delle Unità Produttive), ma un Problema di dominio del MACROAMBIENTE che comprende:

  • La capacità individuale o collettiva di chi amministra e gestisce.
  • La preservazione e l’equilibrio della qualità della Biosfera.
  • Le risorse naturali e l’equilibrio del sociale.
  • Le innovazioni e le tecnologie che ne derivano.
  • La Cultura nei suoi più diversi aspetti.

————————- L’IMPRESA SOCIALE SARDA dovrà basarsi su processi produttivi derivanti da PRINCIPI di sostenibilità ambientale, dove l’impatto delle azioni non dovrà causare ulteriori aumenti di ENTROPIA.

Le differenze culturali, con relazione all’attuale modello, derivano dalla valutazione dei processi entropici, che ci avvisano come l’impatto dei processi (nel Presente) non può/non deve attingere il Prossimo Futuro.

OGGI, per poter sviluppare un modello di questo tipo è necessario conoscere assolutamente parametri e limiti attinenti alle 3 sfere seguenti:

(1) Sfera Sociale: I processi di sviluppo devono essere compatibili con Valori culturali e Aspettative sociali di un territorio.

(2) Sfera Ecologica: Ecosistemi, Ambiente e Risorse disponibili non possono essere distrutti ma usati razionalmente.

(3) Sfera Economica: Le attività produttive devono promuovere la qualità della vita, non solo una data quantità di prodotti.

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S’INGHITZU (Start-up) dell’IMPRESA SOCIALE SARDA”, comincia INVESTENDO in modo massiccio  sul Capitale Intellettuale (INTELLIGENZA), per dare risposte d’impresa (relazioni con la società esterna),

permettendo di:

  • Creare e Sviluppare ogni e qualsiasi collaborazione per migliorare il rapporto con l’ ambiente.
  • Produrre in forme modulari, da adattare alle varie contingenze emergenti, interne e esterne.
  •  Introdurre IL LUCRO come un concetto di Arricchimento sociale, non solo individuale.
  • Proporre l’Impresa Sociale Sarda come “Attore Centrale” di una crescita diversa e di uno sviluppo sociale condiviso da tutti gli attori.

PAULU LEONE BIANCU (CAPO DIP. ECONOMIA GUVERNU SARDU PROVVISORIU)