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DI TASSOS KOSTOPOULOS
Era uno spettacolo selvaggio e allo stesso tempo senza precedenti: senza che ci fosse stato il lancio di neanche una pietra, senza che ci fosse stata la benché minima schermaglia, via Stournari si e’ coperta improvvisamente di centinaia di corpi calpestati di giovani disarmati che, da un momento all’altro, si sono trasformati in oggetto di sfogo per decine di uomini dei MAT.

Caricando inaspettatamente da tutte le strade secondarie, con l’urlo unanime di «γαμήστε τους! γαμήστε τους!» (NdT “fotteteli! fotteteli!”), era evidente che questi ultimi se la godevano: per un quarto d’ora picchiavano senza pietà gli studenti caduti, calpestavano, spruzzavano in faccia, lanciavano tra la folla delle granate assordanti, fermandosi di tanto in tanto solo per esprimere bestemmiando il loro entusiasmo per questo loro delirio non corrisposto. Unici fortunati quei pochi che hanno fatto in tempo ad entrare nel portone del ΕΜΠ (NdT Politecnico di Atene) sulla via Stournari, nel mezzo minuto che e’ trascorso tra la sua apertura fino all’attacco dei poliziotti ai circa 1.500 manifestanti.
«Si sono verificati degli scontri corpo a corpo, degli scontri corpo a corpo duri, ma alla fine li abbiamo respinti», riferiva con tono battagliero alla radiotrasmittente il comandante della squadra all’incrocio delle vie Stournari e Kannigos poco dopo l’epurazione del perimetro dell’istituto dagli studenti. Scontri duri per davvero: da una parte bestemmiando si alzavano e si abbassavano i manganelli mentre dall’altra si cercava disperatamente di fuggire. Oppure si piangeva come quelle ragazzine, schiacciate per un’ora da una squadra sul muro del Politecnico raccogliendo calci o spruzzate sul viso.
Avendo compiuto 30 anni in questo tipo di reportage, questa e’ stata la prima volta che ho visto lo disperdersi violento di una manifestazione pacifica trasformarsi in una specie di “festa” palese. Di solito i MAT picchiano in silenzio o, al massimo, emettendo delle disarticolate grida di “battaglia”. Dopo il voto massiccio dei MAT a favore dei nazisti sembra sia giunta l’ora di vedere i loro reparti di battaglia festeggiare – letteralmente – l’anniversario del loro 1973 (NdT 17/11/1973, la rivolta del Politecnico di Atene).
Tassos Kostopoulos

Informazioni aggiuntive a cura di GEORGIOS
I famigerati reparti antisommossa MAT che vengono affiancati nel loro “lavoro” dalle squadre in motociclette di piccola cilindrata (per terrorizzare operando con facilità tra la gente non solo in strada) ΔΙΑΣ e ΔΕΛΤΑ, contano di circa 7.000 agenti cioè il 10% delle forze di polizia greche. Sono giovani per la maggior parte reclutati negli anni dei memoranda che a causa della loro giovane età non hanno impegni familiari. Per loro i 600 euro al mese percepiti insieme al senso di “autorità” scaturito dalla loro divisa, sono più che sufficienti per fare “bella figura” in un paese tormentato da livelli di disoccupazione spaventosi.
A differenza dei loro colleghi poliziotti “normali” (che in qualche occasione hanno manifestato i loro sentimenti anti-troikani), sono impregnati dall’ideologia nazista e durante le elezioni votano massicciamente per il partito neonazista di Alba Dorata. Il loro comportamento bestiale contro i loro concittadini smaschera chiaramente il carattere servile verso gli occupanti stranieri da parte di Alba Dorata che a slogan si dichiara un “partito patriottico” anche se non ha fatto neanche una manifestazione per protestare contro le politiche da colonia tedesca dei governi di Atene.
Ultimamente il comportamento violento a scopo intimidatorio dei MAT (specialmente verso i giovani) e’ stato notevolmente accentuato dopo l’ultimo giro di vite delle politiche governative contro il sistema educativo del paese che vogliono spogliare di ogni elemento di carattere sociale e democratico per consegnarlo nelle mani degli interessi privati come descritto molto efficacemente nel seguente video sottotitolato in italiano.

Qui invece potete ammirare le bravate delle squadre ΔΙΑΣ (quelli con le motociclette) che arrivano perfino al saccheggio. Questi episodi sono susseguiti alla grande manifestazione di Mercoledì 17/11 in occasione del 41o anniversario della rivolta contro la dittatura dei colonnelli del 1973.

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