2014.09.30 – L’ENIGMA SARDO

Posted by Presidenza on 30 Settembre 2014
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I REFERENDUM per l’Indipendenza (distinguendo i diversi status – dall’accettazione di quello Scozzese al negato/improbabile catalano) quando fatti secondo le Leggi dello Stato di appartenenza, devono seguire le regole e i principi che tutti accettano come LEGALI.

Ma allora a cosa servono tutte le manifestazioni in Sardegna se si ha di fronte uno scenario europero, con tali situazioni?

Credo che non si possa pretendere di essere “FUORI E DENTRO” le Regole dello Stato di appartenenza, ovvero contestare ciò che non ci piace e accettare contemporaneamente ciò che conviene.
Per tutti valga l’esempio delle Marinerie che stanno attorno alla Base di Teulada, contrarie quando non ricevevano niente, adesso d’accordo/in silenzio perché ricevono indennizzi in moneta, mentre tutt’attorno il mare e la terra sono pieni di ordigni di ogni genere.

L’unica scelta valida (ma ci vogliono le “bolas”) è non accettare il Sistema di Regole dello Stato di appartenenza, in cui non c’é più spazio per il Diritto Naturale che spetta ad ogni essere umano dalla sua nascita, sepolto dalla “Finzione Giuridica” a cui si é artatamente sottoposti al momento della nascita, in cui ci tolgono la sovranità individuale; l’assenza della stessa permette agli stati moderni di far ciò che vuole dei propri cittadini.

Se ci si vuol liberare, ci vuole molto coraggio e conoscenza di cosa si può fare legalmente (attinenti ai principi di Diritto internazionale). Le manifestazioni, più o meno oceaniche, portano a risultati risibili, ma non modificano quelli che sono gli equilbri esistenti.

TANTI continuano a credere che quella sia l’unica via. La scelta di una via diversa e alternativa ancora non ha sfondato perché ci son da cambiare i paradigmi mentali e i comportamenti correlati.
Penso che, prima o poi, ci si renda conto che si perde troppo tempo nell’inseguire le chimere, ma forse il tempo non é ancora maturo.

Paulu Biancu (Capo Dip. Economia GSP)

lunedì 29 settembre 2014

Madrid – Il governo spagnolo, riunito in seduta straordinaria, ha approvato il ricorso alla Corte Costituzionale contro il referendum sull’indipendenza convocato dal governo regionale catalano per il 9 novembre: lo ha reso noto il premier Mariano Rajoy, sottolineando come “niente e nessuno possa infrangere la sovranità dello Stato spagnolo”.

Rajoy ha definito il referendum “illegale” e “demagogico”, ritenendo che “vada oltre i limiti della democrazia”: “Non fa che dividere i catalani, li allontana dall’Europa e mette a rischio il loro benessere, senza parlare della frustrazione alla quale condanna una parte dei cittadini catalani spingendoli a partecipare a una consultazione che non potrà mai aver luogo”. La mossa del governo di Madrid era del resto obbligata e altrettanto obbligata sarà la sentenza della Corte, dal momento che in base alla Costituzione nessun governo regionale ha il potere di convocare un referendum. Il voto correrà quindi verosimilmente la sorte dell’unico precedente in materia – una consultazione promossa dall’ex presidente regionale basco Juan José Ibarretxe, bocciata sia dalle Cortes che dal tribunale.

Non sembra infatti che la differenza legale sottolineata dal governo catalano – e cioè che si tratti di un referendum meramente “consultivo” – possa fare breccia in una Corte costituzionale da sempre orientata verso la difesa ad oltranza dell’unità dello Stato, come dimostrato dal suo intervento sullo Statuto di Autonomia catalano che costituisce peraltro una delle principali radici della crisi odierna. L’Estatut approvato sotto il governo Zapatero e approvato dalle Cortes a maggioranza socialista con un regolare iter parlamentare venne infatti denunciato da alcuni gruppi dell’ultradestra con l’appoggio del Partido Popular e fortemente limitato dalla Corte, i cui giudici sono a maggioranza conservatori: un “vulnus” che Barcellona non ha mai perdonato, e che il successivo governo conservatore non ha fatto nulla per sanare.

Di fatto, l’esecutivo di Rajoy ha peggiorato la situazione con una polemica legge sull’istruzione che – secondo la Catalogna – ha l’obbiettivo di promuovere l’insegnamento in lingua castigliana a dispetto del vigente bilinguismo scolastico; né è stato trovato un equilibrio fiscale in grado di aumentare il grado di autosufficienza finanziaria della Catalogna, come accade al contrario per i Paesi Baschi (ai quali nemmeno la dittatura franchista, grata per l’appoggio della grande borghesia industriale, osò abolire i tradizionali “Fueros”, diritti di origine medievale).

Le due parti sono giunte dunque a un punto morto, un muro contro muro che ha favorito l’auge dell’indipendentismo, divenuto un’opzione maggioritaria in grado di mobilitare milioni di persone.

Di fronte all’intransigenza (anche ideologica) di Madrid il presidente catalano Artur Mas si trova ora ad un difficile bivio. Una prima possibilità è quella di far svolgere comunque il referendum del 9 novembre, esponendo però gli organizzatori (e i membri dei seggi elettorali) ad eventuali sanzioni amministrative o penali; l’alternativa è rinunciare alla consultazione e trasferirne il significato politico a delle elezioni regionali anticipate, dalle quali tuttavia il partito di Mas, il conservatore CiU, rischia di uscire nettamente sconfitto dagli indipendentisti di Erc, scenario che non farebbe che radicalizzare lo scontro.

tratto da: (clicca qui)

TESTATA DIP. INTERNI

 

 

 

 

 

 

 

 

SEZIONE DIPARTIMENTALE DI POLITZIA

 

Aristanis, 23 settembre 2014

 

Oggetto: AVVISO E NOTIFICA DI ISCRIZIONE A RUOLO GIUDIZIARIO

NR. 0003/2014/09

 

L’anno 2014 addì 23 del mese di settembre si dà atto di aver proceduto alla notifica del presente avviso di iscrizione a ruolo giudiziario.

CONSIDERATI:

– la “Denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Sarda da parte dello stato straniero italiano – Rivendicazione di sovranità del Popolo Sardo” di questo MLNS in data 04.06.2012 e depositata alla sede O.N.U. di Ginevra in data 15.06.2012;

– Il “Monito e Diffida” del 20.08.2012 notificato allo Stato straniero, colonialista e razzista italiano e   inoltrato, per conoscenza,  alla sede O.N.U. di Ginevra e alla Corte Europea per i Diritti Umani di Strasburgo

-La Notifica a tutti gli Enti ed Istituzioni italiane presenti sui territori della Nazione Sarda inviata a  mezzo P.E.C. in data 10.04.2014

-La Denuncia inoltrata  il 16.05.2014 alla Corte Internazionale di Giustizia, alla Corte Penale Internazionale, all’ONU, alla Croce Rossa Internazionale e a tutti gli Stati Terzi

questa Sezione Dipartimentale di Politzia da atto di aver proceduto

all’iscrizione a ruolo giudiziario nel procedimento di indagine a carico di:

 

1)    OGGIANO Gabriele, funzionario del Corpo di Polizia Municipale di Sassari con la qualifica di Istruttore Direttivo

2)    LANGASCO Raffaele, funzionario del Corpo di Polizia Municipale di Sassari con il grado di Maresciallo

3)    CANNAS Patrizia, funzionario del Corpo di Polizia Municipale di Sassari con il grado di Agente

4)    Carunchio Cristina, Sostituto Procuratore della Repubblica di Sassari

 

Capi di imputazione a carico di: OGGIANO Gabriele

a)    violazioni continuate e aggravate del “MONITO E DIFFIDA” notificato dal Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu (MLNS) allo Stato Straniero Italiano e della “Notifica a tutti gli Enti ed Istituzioni italiane presenti sui territori della Nazione Sarda”

b)    violazione della Notifica a tutti gli Enti ed Istituzioni italiane presenti sui territori della Nazione Sarda inviata a  mezzo P.E.C. in data 10.04.2014

c)    violazione dei fondamentali diritti umani, civili e politici dei cittadini del Popolo Sardo in evidente spregio alle stesse norme del “Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici” adottato e aperto alla firma a New York il 16 e il 19 dicembre 1966, ratificato dallo stato straniero italiano con la legge n. 881/77, ed in evidente spregio alle stesse norme della Costituzione italiana.

d)    l’aver agito e il persistere ad agire in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto

assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio, nel Territorio della Repubblica Sarda contro un cittadino del Popolo Sardo

e)    violenze morali e psicologiche su un cittadino del Popolo Sardo sottoposto illegalmente

a grave estorsione di beni  personali

f)     illeciti a sfondo razzista, politico e discriminatorio posti in essere con premeditazione e con dolo specifico nei confronti di un cittadino del Popolo Sardo e, in particolare, per avergli sequestrato un bene di sua proprietà

g)    l’aver posto in essere illeciti contro la sovranità del Popolo Sardo, contro l’integrità territoriale e contro la personalità della Nazione Sarda;

h)   abuso di potere e in atti d’ufficio

i)     concorso in furto aggravato; per essersi illegalmente ed illecitamente impossessati di un bene di un cittadino del Popolo Sardo

RESPONSABILITA’ ATTRIBUIBILI:

–       violenze morali e psicologiche su un cittadino del Popolo Sardo

–       atti razzisti e discriminatori

–       abuso di potere e in atti d’ufficio

–       concorso in furto aggravato

 

Capi di imputazione a carico di: CANNAS Patrizia

a)    violazioni continuate e aggravate del “MONITO E DIFFIDA” notificato dal Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu (MLNS) allo Stato Straniero Italiano e della “Notifica a tutti gli Enti ed Istituzioni italiane presenti sui territori della Nazione Sarda”

a)    violazione della Notifica a tutti gli Enti ed Istituzioni italiane presenti sui territori della Nazione Sarda inviata a  mezzo P.E.C. in data 10.04.2014

b)    violazione dei fondamentali diritti umani, civili e politici dei cittadini del Popolo Sardo in evidente spregio alle stesse norme del “Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici” adottato e aperto alla firma a New York il 16 e il 19 dicembre 1966, ratificato dallo stato straniero italiano con la legge n. 881/77, ed in evidente spregio alle stesse norme della Costituzione italiana.

c)    l’aver agito e il persistere ad agire in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto

assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio, nel Territorio della Repubblica Sarda contro un cittadino del Popolo Sardo

d)    violenze morali e psicologiche su un cittadino del Popolo Sardo sottoposto illegalmente a grave estorsione di beni  personali

e)    illeciti a sfondo razzista, politico e discriminatorio posti in essere con premeditazione e con dolo specifico nei confronti di un cittadino del Popolo Sardo e, in particolare, per avergli sequestrato un bene di sua proprietà

f)     l’aver posto in essere illeciti contro la sovranità del Popolo Sardo, contro l’integrità territoriale e contro la personalità della Nazione Sarda;

g)    abuso di potere e in atti d’ufficio

h)   furto aggravato; per essersi illegalmente ed illecitamente impossessati di un bene di un cittadino del Popolo Sardo

RESPONSABILITA’ ATTRIBUIBILI:

–       violenze morali e psicologiche su un cittadino del Popolo Sardo

–       atti razzisti e discriminatori

–       abuso di potere e in atti d’ufficio

–       furto aggravato

 

Capi di imputazione a carico di: LANGASCO Raffaele

a)    violazioni continuate e aggravate del “MONITO E DIFFIDA” notificato dal Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu (MLNS) allo Stato Straniero Italiano e della “Notifica a tutti gli Enti ed Istituzioni italiane presenti sui territori della Nazione Sarda”

b)    violazione della Notifica a tutti gli Enti ed Istituzioni italiane presenti sui territori della Nazione Sarda inviata a  mezzo P.E.C. in data 10.04.2014

c)    violazione dei fondamentali diritti umani, civili e politici dei cittadini del Popolo Sardo in evidente spregio alle stesse norme del “Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici” adottato e aperto alla firma a New York il 16 e il 19 dicembre 1966, ratificato dallo stato straniero italiano con la legge n. 881/77, ed in evidente spregio alle stesse norme della Costituzione italiana.

d)    l’aver agito e il persistere ad agire in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto

assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio, nel Territorio della Repubblica Sarda contro un cittadino del Popolo Sardo

e)    violenze morali e psicologiche su un cittadino del Popolo Sardo sottoposto illegalmente a grave estorsione di beni  personali

f)     illeciti a sfondo razzista, politico e discriminatorio posti in essere con premeditazione e con dolo specifico nei confronti di un cittadino del Popolo Sardo e, in particolare, per avergli sequestrato un bene di sua proprietà

g)    l’aver posto in essere illeciti contro la sovranità del Popolo Sardo, contro l’integrità territoriale e contro la personalità della Nazione Sarda;

h)   abuso di potere e in atti d’ufficio

i)     furto aggravato; per essersi illegalmente ed illecitamente impossessati di un bene di un cittadino del Popolo Sardo

RESPONSABILITA’ ATTRIBUIBILI:

–       violenze morali e psicologiche su un cittadino del Popolo Sardo

–       atti razzisti e discriminatori

–       abuso di potere e in atti d’ufficio

–       furto aggravato

 

Capi di imputazione a carico di: CARUNCHIO Cristina

a)    violazioni continuate e aggravate del “MONITO E DIFFIDA” notificato dal Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu (MLNS) allo Stato Straniero Italiano e della “Notifica a tutti gli Enti ed Istituzioni italiane presenti sui territori della Nazione Sarda”

b)    violazione della Notifica a tutti gli Enti ed Istituzioni italiane presenti sui territori della Nazione Sarda inviata a  mezzo P.E.C. in data 10.04.2014

c)    violazione dei fondamentali diritti umani, civili e politici dei cittadini del Popolo Sardo in evidente spregio alle stesse norme del “Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici” adottato e aperto alla firma a New York il 16 e il 19 dicembre 1966, ratificato dallo stato straniero italiano con la legge n. 881/77, ed in evidente spregio alle stesse norme della Costituzione italiana.

d)    l’aver agito e il persistere ad agire in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto

assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio, nel Territorio della Repubblica Sarda contro un cittadino del Popolo Sardo

e)    violenze morali e psicologiche su un cittadino del Popolo Sardo sottoposto illegalmente a grave estorsione di beni  personali

f)     illeciti a sfondo razzista, politico e discriminatorio posti in essere con premeditazione e con dolo specifico nei confronti di un cittadino del Popolo Sardo e, in particolare, per complicità nel  sequestro di un bene di sua proprietà

g)    l’aver posto in essere illeciti contro la sovranità del Popolo Sardo, contro l’integrità territoriale e contro la personalità della Nazione Sarda;

a)    abuso di potere e in atti d’ufficio

b)    complicità in furto aggravato; per aver avallato l’illegale ed illecito sequestro di un bene di un cittadino del Popolo Sardo

RESPONSABILITA’ ATTRIBUIBILI:

–       violenze morali e psicologiche su un cittadino del Popolo Sardo

–       atti razzisti e discriminatori

–       abuso di potere e in atti d’ufficio

–       complicità in furto aggravato

 

Per i suesposti motivi, le SS.LL. verranno assicurate alla Giustizia Sarda nei modi, tempi e condizioni che saranno ritenute di adottarsi per i provvedimenti indennizzanti e giudiziari del caso.

Si avvisano gli interessati, i loro collaboratori e quanti concorrendo con essi intendano dar seguito a tali crimini, che è facoltà del cittadino del Popolo Sardo di difendersi e di avvalersi legalmente dell’uso della forza.

 APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DI RESPONSABILITA’ COLLETTIVA:

le violazioni e gli illeciti commessi da organi, funzionari e/o incaricati di pubblico servizio stranieri italiani contro cittadini del Popolo Sardo e/o contro il MLNS e suoi appartenenti integrano illeciti internazionali imputabili anche allo stato italiano;

atteso il principio di responsabilità collettiva, la responsabilità per qualsiasi violazione del diritto internazionale commessa da un qualsiasi organo, funzionario e/o incaricato dello Stato straniero occupante italiano si intende estesa all’intera comunità statale e quindi allo stesso Stato, che possono patire le conseguenze dell’illecito;

per l’effetto, allo Stato straniero occupante italiano è estesa la responsabilità di tutti tali atti di imputazione e di qualsiasi atto di aggressione, di forza e/o di guerra posto in essere contro i cittadini del Popolo Sardo e/o contro il Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu.

SI AVVISA:

il Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu, soggetto di diritto internazionale, per sua natura non può essere soggetto, né assoggettabile, alla giurisdizione dello Stato straniero occupante italiano.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nella sua precisa funzione di mantenimento della pace e quindi al fine di scongiurare il rischio di escalation di un confronto bellico col MLNS, provveda a comminare le sanzioni previste nei confronti dello stato italiano per i numerosi e reiterati illeciti internazionali commessi dai suoi organi, funzionari e/o suoi incaricati contro questo MLNS e contro cittadini del Popolo Sardo.

Per quanto di competenza e per l’ulteriore a praticarsi, la presente verrà inoltrata al governo straniero italiano, alla Segreteria Generale ONU di New York, al Consiglio di Sicurezza dell’ONU a New York, alla Segreteria Generale ONU di Ginevra, ai Governi degli Stati terzi confinanti e ai Governi degli altri Stati terzi secondo le decisioni del Direttivo di questo MLNS.

Fatto, confermato e sottoscritto

 

CAPO SEZIONE

(sergio pes)

firma

2014.09.23 – ISCRIZIONE A RUOLO GIUDIZIARIO RESPONSABILI SEQUESTRO AUTO GIANCARLO DI TIAMAT

 

 

 

 

2014.09.24 – Sempre e solo menzogne, grazie a noi che glielo permettiamo

Posted by Presidenza on 24 Settembre 2014
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24 settembre  – Come pensavano di farla franca sostenendo che in Iraq ce n’erano grandi quantità di armi chimiche, biologiche e perfino nucleari? I disertori avevano chiaramente affermato che le armi chimiche e quelle biologiche (alcune fornite dagli stessi Usa) erano state distrutte. Gli ispettori avevano ispezionato quasi ogni centimetro dell’Iraq e avevano detto che mancavano ancora solo pochi centimetri, se gli avessero dato qualche giorno in più.

L’Iraq stava urlando che non era in possesso di tali armi. Molte nazioni nel mondo gli davano ragione. Lo stesso staff di Colin Powell lo avvertiva che le sue affermazioni non sarebbero state considerate plausibili. Eppure, l’hanno fatta franca. Al punto che ancora oggi molta gente di buone intenzioni negli Stati Uniti sostiene che nessuno può essere certo che Bush, Cheney e gli altri sapessero che le loro dichiarazioni erano false al momento che le facevano.

«Tutto ciò – scrisse Adolf Hitler – è ispirato dal principio che nella grande bugia esiste sempre una certa forza di credibilità; perché le vaste masse di una nazione sono sempre facilmente corruttibili nel profondo della loro natura emotiva piuttosto che coscientemente o volontariamente; e così nella primitiva semplicità delle loro menti cadono più facilmente vittime di una grande bugia anziché di una piccola, in quanto essi stessi dicono spesso delle piccole bugie su piccole cose ma si vergognerebbero di ricorrere a delle falsità su larga scala».

I media americani hanno sostenuto ripetutamente che la Russia ha invaso l’Ucraina. Lo sostengono per un po’, poi si scopre che non c’è stata nessuna invasione, così fanno una pausa. Dopo lo sostengono ancora una volta. Oppure sostengono che un convoglio di aiuti costituisce un’invasione. Eppure questi convogli di aiuti sembrano proprio dei convogli di aiuti in tutte le fotografie, e nessuno è stato capace di produrre fotografie simili di un’invasione.

Quando i mezzi corazzati ucraini entrarono nell’est del paese e vennero circondati dai civili, abbiamo visto le fotografie e i video. Ora esiste soltanto una foto satellitare della serie “reperti Colin-Powell”, fornita dalla Nato e che si suppone indichi artiglieria russa in Ucraina. L’invasione principale russa che apparentemente è in offerta speciale con un repellente per giornalisti, si dice consista di 1.000 soldati – ossia lo stesso numero di truppe che gli Usa hanno mandato ancora una volta in Iraq, della cui invasione evidentemente non ci dobbiamo preoccupare. Ma dove sono questi 1.000 soldati russi che invadono l’Ucraina? L’Ucraina sostiene di aver catturato 10 di questi, anche se questi 10 non sembrano concordare con questa versione. Che cosa è successo agli altri 990? Come è stato possibile per qualcuno avvicinarsi tanto da fare 10 prigionieri ma non aver potuto fare una fotografia degli altri 990?

Nel frattempo la Russia smentisce tutto e sollecita pubblicamente gli Stati Uniti a impegnarsi diplomaticamente con l’Ucraina e il governo di quest’ultima di smettere di bombardare i propri cittadini e di elaborare un sistema federalista che rappresenti ognuno nelle proprie frontiere. Ma la Nato non ha tempo, è impegnata ad annunciare una contro-invasione per far fronte all’invisibile invasione russa. Come pensano che la faranno franca con questo? Vediamo. Nemmeno uno dei responsabili per le menzogne che causarono la distruzione dell’Iraq e la morte di alcune milioni di persone, insieme al prevedibile e previsto caos che ora tormenta il paese e tutta la regione, è stato mai ed in nessun modo chiamato a rispondere.

La menzogna che Gheddafi stesse per massacrare degli innocenti, la bugia che ha facilitato l’attacco in Libia e l’inferno che sta regnando ora in quel paese: nessuno è stato chiamato a rispondere in qualsiasi modo. La menzogna che la Casa Bianca avesse le prove che Assad aveva usato armi biologiche? Nessuno è stato chiamato a rispondere. Addirittura nessuno si è sentito obbligato a giustificarsi quando hanno cambiato obbiettivo e proposto di bombardare i nemici di Assad.

E la menzogna secondo cui gli attacchi dei droni non uccidono innocenti e non uccidono quelli che, invece, potrebbero essere arrestati facilmente? Nessuno è stato chiamato a rispondere. La menzogna che gli Stati Uniti avessero la prova che ad abbattere l’aereo sopra l’Ucraina fosse stata la Russia? Nessuno è stato chiamato a rispondere, e gli Usa si oppongono a una indagine indipendente. La menzogna che la tortura ci garantisce la sicurezza, una menzogna che ha portato gli Usa a torturare della gente? Nessuno, ai livelli degli uffici ad aria condizionata, è stato mai chiamato a rispondere.

Perché pensano di poter farla franca? Perché tu glielo permetti. Perché non vuoi credere che commettono tali atrocità. Perché non vuoi credere che sono tanto bugiardi. Sai una cosa? Co sono persone che si sentono come degli idioti perché hanno creduto alle menzogne sull’Iraq. Immagina come si sentiranno quando scopriranno che avevano creduto all’invasione di una nazione che non era mai stata invasa.

(David Swanson, “Sempre e solo menzogne, perché tu glielo permetti”, da “Information Clearing House” del 3 agosto 2014, tradotto da “Come Don Chisciotte”).

tratto da: (clicca qui)

L’Ungheria fa boom, caccia i massoni del FMI e banksters dalla nazione ed ora emette moneta senza debito,è SOVRANA DI SE STESSA,Li non comanda la sinistra…

Dopo che è stato ordinato  all’FMI di abbandonare il paese, la nazione adesso stampa moneta senza debito. L’Ungheria sta facendo la storia.

Teniamo a precisare che l’ UE si permette ancora di calcolare il debito ungherese anche se ora la nazione è sovrana fuori dal FMI e da tutti i vincoli europei debito pubblico compreso,considerandolo il più alto d’Europa,semplicemente perchè l’ Ungheria non fa nulla per ridurlo,non da un soldo all FMI,banche e UE perchè pensa ai cittadini,e quindi il “debito fantasma” cresce,ma nulla possono contro una nazione che li ha rifiutati a priori,possono solo conquistarla militarmente violando i trattati internazionali.

Quindi anche se rifiuti l’Europa lei ti costringe comunque a pagare……..gli italiani ci cascano,gli ungheresi,svizzeri,islandesi,inglesi, ecc no…

Mai più dagli anni ’30 con il caso della Germania un paese europeo aveva osato sfuggire alle grinfie dei cartelli bancari internazionali controllati dai Rothschilds. Questa è una notizia stupenda che dovrebbe incoraggiare i patrioti nazionalisti del mondo intero ad intensificare la lotta per la libertà dalla dittatura finanziaria. Già nel 2011 il primo ministro ungherese,  Viktor Orbán promise di ristabilire la giustizia sui predecessori socialisti che avevano venduto il popolo della nazione alla schiavità di un debito infinito con i vincoli del FMI (IMF) e lo stato terrorista d’Israele. Queste amministrazioni precedenti erano infiltrate da israeliani nelle alte cariche, in mezzo al furore delle masse che alla fine, in reazione, hanno votato il partito  Fidesz di Orban.

Secondo una relazione sui siti germanofoni  del “National Journal”, Orbán si è accinto a scalzare gli usurai dal trono. Il popolare e nazionalista primo ministro ha detto all’FMI che l’Ungheria non vuole né richiede “assistenza” ulteriore dal delegato della Federal Reserve di proprietà dei Rothschild. Gli ungheresi non saranno più costretti a pagare esosi interessi a banche centrali private e irresponsabili.

Anzi, il governo ungherese ha assunto la sovranità sulla sua moneta e adesso emana moneta senza debito e tanta quanto ne ha bisogno. I risultati sono stati nientemeno che eccezionali. L’economia nazionale, che vacillava per via di un pesante debito, ha ricuperato rapidamente e con strumenti inediti dalla Germania nazionalsocialista. Il ministro per l’Economia ungherese ha annunciato che grazie a “una politica di bilancio disciplinato” ha ripagato il 12 agosto 2013 il saldo dei 2,2 bilioni di debito all’FMI, prima della scadenza ufficiale del marzo 2014. Orbàn ha dichiarato: “L’Ungheria gode della fiducia degli investitori” che non vuol dire né l’FMI né la Fed o altri tentacoli dell’impero finanziario dei Rothschild. Piuttosto si riferiva agli investitori che producono in Ungheria per gli ungheresi, creando crescita economica vera, e non già la “crescita di carta” dei pirati plutocratici, bensì quel tipo di produzione che assume realmente le persone e ne migliora la vita.

Con l’Ungheria libera dalla gabbia della servitù agli schiavisti del debito non c’è da meravigliarsi che il presidente della banca centrale ungherese gestita dal governo per il bene pubblico e non per l’arricchimento privato abbia chiesto all’FMI di chiudere i battenti da uno dei paesi più antichi d’Europa. Inoltre, il procuratore generale, ripetendo le gesta dell’Islanda, ha accusato i tre precedenti primi ministri del debito criminale in cui hanno precipitato la nazione.

L’unico passo che rimane da fare per distruggere completamente il potere dei bancksters in Ungheria, è di attuare un sistema di baratto per lo scambio con l’estero come esisteva in Germania con i nazional socialisti e come esiste oggi in Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, i cosiddetti  BRICS, una coalizione economica internazionale. E se gli USA seguissero la guida dell’Ungheria, gli americani potrebbero liberarsi dalla tirannia degli usurai e sperare in un ritorno a una pacifica prosperità.

tratto da: (clicca qui)

2014.09.16 – Ecco come si comporta Putin! Altro che i politici italiani…

Posted by Presidenza on 16 Settembre 2014
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14 marzo 2014

 

Vladimir Putin viene messo a conoscenza del fatto che migliaia di operai, che non ricevevano stipendio da mesi, stanno per essere licenziati e la loro fabbrica chiusa da quegli stessi dirigenti che ne avevano tratto profitti milionari. (*le happy merchant*)

Il Presidente russo saputo della cosa va ad occuparsi personalmente della faccenda: convoca immediatamente Padroni e Oligarchi responsabili dell’ondata di licenziamenti, che con la loro avidità ed incompetenza, stavano per mandare in mezzo ad una strada migliaia di famiglie e li affronta uno per uno, facendogli un cazziatone memorabile!

Esigendo le loro dimissioni immediate e concludendo il discorso con la frase: “Il termine ultimo per il pagamento degli stipendi arretrati, È OGGI !”.

Nelle successive 4 ore vengono pagati 40 milioni di dollari di stipendi arretrati e gli unici licenziamenti sono quelli dei padroni.

tratto da: (clicca qui)