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di Marcello Ricci

Durante gli otto anni di presidenza di Barack Obama Premio Nobel per la Pace, gli Stati Uniti hanno bombardato: Afghanistan, Libia, Somalia, Pakistan, Yemen, Iraq e Siria determinando il rafforzamento dell’islamico e  causando conflitti militari in diversi paesi. Senza dichiarazioni di guerra, ha  attaccato e invaso altri paesi.  Nel dicembre 2009, subito dopo aver ricevuto il Nobel per la Pace, Obama ha inviato in Afghanistan  30.000 soldati, ha intensificato gli attacchi con i droni  in Yemen, in Pakistan e Somalia. In cifre i 506 attacchi in questi paesi, hanno ucciso più di 3.000 persone, tra cui 400 civili.  Insieme alla Francia hanno devastato la Libia (marzo 2011) per uccidere Muammar Gheddafi.  Di conseguenza, biascicando slogan democratici hanno innescato la lotta armata portando la Libia alla effettiva disintegrazione  alla diffusione ed al rafforzamento del terrorismo che si concreta anche con l’invasione migratoria che trovato comode basi proprio in Libia.  Durante la campagna elettorale del 2011, Obama annunciò il ritiro delle truppe statunitensi dall’Iraq, che mai avvenne.   Obama per rovesciare  Bashar al-Assad, ha armato l’opposizione siriana, determinando l’espansione e il rafforzamento dello Stato Islamico e ancor oggi questi gruppi radicali terrorizzano  Siria e Iraq.  Nell’agosto 2014 Obama ha autorizzato gli attacchi aerei contro le postazioni dell’ISIS in Iraq e nel settembre dello stesso anno gli Usa hanno  bombato la Siria, senza il consenso della Siria stessa e senza realizzare il dichiarato obbiettivo di combattere l’Isis non ha dato i suoi frutti.  Ha fomentato le proteste scoppiate a Kiev nel novembre 2013, attraverso la Cia l ‘opposizione ucraina, per rovesciare il governo democraticamente eletto di Viktor Yanukovich.  Nel febbraio 2014 con un colpo di stato fu sollevato dal potere il legittimo Presidente dell’Ucraina, seguirono elezioni anticipate, scioglimento la Corte costituzionale e revoca della legge che concedeva alla lingua russa lo status di lingua ufficiale in Crimea e in altre regioni.  Prima e dopo le elezioni presidenziali in Ucraina, Obama ha dato il suo sostegno morale per l’attuale presidente dell’Ucraina,  Petro Oleksijovyč Porošenko a cui gli USA hanno fornito armi letali.

Ora l’inquilino della Casa Bianca prima di lasciarla, per creare difficoltà al suo successore, con l’intelligenza di un cretino, ha espulso 35 diplomatici russi.

Putin ha reagito invitando i figli dei diplomatici USA in Russia al Cremlino per festeggiare e fare loro doni. Putin ha commentato: “ è triste che Obama esca di scena così”. No, Obama è coerente con se stesso, ragiona come una scimmia e agisce come un caratteriale che giocando a pallone e perdendo si porta via la palla. Fortunatamente  tornerà nella giungla suo habitat e foRtunatamente anche la Clinton è stata asfaltata.

 Russia e Usa non saranno più due grandi paesi contrapposti, ma dialoganti, con le reciproche sfere d’influenza, i loro interessi da contrattare e discutere.

 E’ iniziato un nuovo anno, un nuovo corso speriamo che giunga anche qui inghiottendo nani e ballerine cortigiani dichiarati di Obama che hanno permesso che l’Italia sia colonia o protettorato degli USA

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