Mentre il presidente russo Vladimir Putin, ed altri leader mondiali, si sforzano per sancire una visione di speranza per l’umanità’, una visione che poggia le sue basi sulla cooperazione, l’associazione e lo sviluppo comune gli USA non offrono niente altro al mondo ad eccezione di paura, insicurezza e guerra.

Gli Stati Uniti sono l’incarnazione della negativa utopia orwelliana, dove la pace e la fratellanza sono cose da essere considerate con disprezzo, incluso denigrate come un qualche cosa di stupidamente ingenuo.

 

 

 

Pubblicazione1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Finian Cunningham

 

Avete notato come gli esponenti dell’amministrazione USA sembrano essere capaci ogni momento di parlare costantemente circa la guerra, guerra e sempre guerra? Dall’altra parte la Russia e la maggior parte dei paesi del mondo stanno parlando di associazione, di sviluppo, di integrazione, di progresso, di prosperità e di pace. Cosa si prepara per l’umanità, la pace o la guerra?

I dirigenti nordamericani sono fossilizzati su una apparente routine mentale di ostilità, di sospetti, di inimicizia e di guerra. Guardateli negli occhi. Quello che offrono è un tunnel senza uscita di rassegnazione, senza progresso, senza umanità e soltanto di conflitto permanente.
In contrasto con questo, il presidente russo Vladimir Putin, ed altri leader mondiali, si sforzano per sancire una visione di speranza per l’umanità’, una visione che poggia le sue basi sulla cooperazione, l’associazione e lo sviluppo comune.

Il problema con gli esponenti ufficiali dell’amministrazione USA è’ che seguitano a restare ancorati ad una mentalità’ che fa data a secoli addietro quando presupponeva il diritto o la giustificazione per schiavizzare milioni di persone e sterminare le popolazioni originarie nelle loro terre. Nell’attualità alcuni Stati nordamericani potrebbero stare ammainando la bandiera confederata come simbolo di razzismo genocida, ma in altre parti, se ascoltiamo i dirigenti americani, vedremo che la stessa mentalità’ genocida e di pretesa supremazia prevale, incluso quando è’ articolata da parte di un presidente afroamericano.

Nei giorni scorsi abbiamo visto un esempio disgustoso di quanto sia ritardata e nichilista la visione ufficiale degli esponenti dell’amministrazione USA. Davanti al Senato nordamericano è comparso il presunto prossimo comandante di Stato Maggiore unificato, Joseph Dunford, fornendo testimonianza previa alla sua nomina ufficiale.

Il capo dello Stato Maggiore integrato è il più alto livello delle forze armate degli Stati Uniti che consiglia il presidente ed il Consiglio Nazinale della Sicurezza circa tutti gli aspetti della guerra e molto poco circa la pace. Nell’ascoltare la visione mondiale di Dunford, una persona di senso comune potrebbe pensare che gli USA si trovino sotto una minaccia incombente che provenga da ogni angolo del pianeta. Una minaccia, insicurezza, pericoli. timori, nemici, morte, distruzione, ecc. ecc. La visione globale ed ufficiale degli Stati Uniti è quella di un interminabile incubo dove perversi spettri e demoni stranieri stiano in agguato.

Alla testa di una lista di nemici fatta da Dunford troviamo la Russia, la quale, secondo lui, rappresenta la minaccia più grande alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti, aggiungendo che – per quanto senza dimostrarlo- che “il comportamento della Russia è quanto meno allarmante”.

Il comandante in capo del corpo dei marines ha detto ai senatori che “se voi volete parlare di una nazione che potrebbe rappresentare una minaccia esistenziale contro gli USA, io segnalerei la Russia”.

Dunford ha inquadrato la sua premonitoria valutazione su documenti allegati ed infondati circa il coinvolgimento russo nella guerra civile dell’Ucraina ed ha denunciato una aggressione straniera senza fornire alcuna prova di intelligence o evidenza, allo stesso modo di come sono stati a ripetere le medesime accuse un numero indefinito di dirigenti nordamericani che hanno ripetuto queste accuse nel corso dell’anno trascorso. (Naturalmente nessuno ha nominato il golpe in Ucraina promosso dagli USA e tanto meno il regime neo nazista patrocinato dagli Stati Uniti che sta facendo la guerra contro i suoi compatrioti dell’est).

Per dimostrare che le opinioni di Dunford non costituiscono una eccezione male informata, dobbiamo soltanto ricordare l’ultimo documento di Strategia Nazionale Militare degli Stati Uniti pubblicato la settimana scorsa, in cui una identica visione di minacce, di nemici e di altre forze oscure fu anche allora pubblicata. Questo documento rappresenta la posizione ufficiale degli Stati Uniti e la loro visione globale, Una volta di più, la Russia è stata nominata come la minaccia alla sicurezza assieme alla Cina ed all’Iran.

Adesso bene, mettiamo in contrasto questa mentalità nordamericana con quella di altre nazioni e dirigenti mondiali. Mentre Dunford avvisava circa i nemici esistenti davanti al Congresso, dall’altra parte del mondo, i leaders dell’America Latina, dell’Africa e dell’Asia erano riuniti nella città di Ufa in Russia per assistere alle conferenze congiunte dei BRICS (Brsile, Russia, India, Cina e Sud Africa) della SCO (Shangai Coperation Organization) e della EEU (Eurasian Economic Union). Dirigendosi alla sessione plenaria, il presidente russo, Vladimir Putin, ha dato il benvenuto ai leaders ed ai delegati di decine di paesi. Putin ha esortato tutte le nazioni associate a costruire un mondi sulla base di una “associazione giusta”, di “mutuo rispetto”e di “sviluppo sostenibile”.
Allo stesso modo, dirigendosi ai delegati, il presidente cinese, Xi Jinping, ha fatto sua la visione di Putin circa un mondo multilaterale ed interdipendente sulla base di una “associazione in profondità”. Il leader cinese ha segnalato che “il mondo necessita di abbandonare la mentalità della Guerra Fredda e dei giochi di somma zero con l’oggetto di salvaguardare in forma congiunta la pace e la stabilità regionale ed internazionale”. Ha indicato che non si deve considerare accettabile che alcuni paesi proferiscano minacce e sanzioni contro altri. Una simile attitudine bellicosa, ha aggiunto Xi Jimping, è risultata controproducente ed in realtà aumenta le tensioni, l’insicurezza ed il conflitto. Il leader cinese non ha menzionato direttamente il nome di questi paesi ma tutti sapiamo a quale paese si riferiva: gli Stati Uniti.

Tuttavia, in modo simile a Putin, il tema centrale di Jimping è stato positivo e denso di speranza per l’umanità, un tema che ha insistito nello”sviluppo comune”, nella “associazione economica” e nella” condivisione di interessi comuni”.

La crescente associazione economica e di sicurezza dei BRICS e della SCO e della EEU, dimostra che la visione di associazione che questi leaders promuovono non è meramente vuota retorica che punta a generare titoli di stampa per sentirsi bene. Nessuno pretende che questi paesi siano un bastione di perfezione ed armonia. Si necessita di molto sviluppo in ogni livello. Tuttavia la premessa di base dello sviluppo comune ed il bene comune si trova lì, ed anche la relazione di armonia e di cooperazione fraterna, di fiducia e pace per tutti.

La nostra opinione qui è che la riunione in Russia dimostra che l’umanità ha cambiato la sua aperta coscienza separandosi dalle strette rivalità scioviniste verso un altra di interdipendenza e cooperazione. Non si tratta solo di retorica e di aspirazioni ma di una pratica concreta. Tutti i paesi che hanno assistito ai vertici in Russia hanno sofferto le conseguenze di guerre in altri momenti del passato e nessuno come la Russia che ha perso quasi trenta milioni di persone durante la II Guerra Mondiale. (……………..)

Una simile visione di sviluppo e di pace, manifestatasi nel corso delle riunioni in Russia, risulta attuabile e di fatto lo si sta dimostrando attraverso le nuove relazioni internazionali che si stanno forgiando attraverso i BRICS , la SCOe la EEU per il miglioramento delle rispettive popolazioni – che collettivamente costituiscono la maggioranza della popolazione del mondo.

Quale contrasto appare tra Putin, Jinping e molti altri leaders mondiali con le teste pensanti degli Stati Uniti!

Il presidente nordamericano, Barack Obama, è propenso a cospargere la sua retorica con ogni tipo di eufemismo e una florida prosa, ma nel fondo tuttavia parla come la maggior parte dei funzionari di Washington circa un mondo di minacce, di pericoli, di nemici per i quali gli Stati Uniti devono stare in eterno, in modo unilaterale, supremamente poderoso per lanciare guerre quando vogliono e dove vogliono, quando sia un loro desiderio.

Alla fine gli USA non offrono niente altro al mondo ad eccezione di paura, insicurezza e guerra. Gli Stati Uniti sono l’incarnazione della negativa utopia orwelliana, dove la pace e la fratellanza sono cose da essere considerate con disprezzo, incluso denigrate come un qualche cosa di stupidamente ingenuo.

Per quale motivo gli USA non possono evolvere assieme al resto dell’umanità ed abbracciare il mondo come un luogo bello e generosamente abbondante dove tutti possiamo vivere assieme in pace ed in cooperazione?

Prima che si cerchi di dare una risposta a quanto scritto in precedenza, la domanda dovrebbe essere un tanto analizzata. Perchè l’atteggiamento ufficiale nordamericano risulta così pieno di aggressività e timori, guerre e distruzione? Perchè le reazioni internazionali si sono sempre presentate in condizioni di demonizzare e degradare gli altri? Cosa ci sarebbe di evasivo nella cooperazione, il comune senso dell’umanità e la pace?

Gli Stati Uniti non si sono mai assunti la responsabilità della loro origini sul genocidio (dei nativi) o delle guerre di genocidio che hanno portato a termine nella maggior parte dei loro 250 anni di storia come nazione. I loro crimini sono stati coperti di menzogne e negazioni. Gli Stati Uniti non hanno mai preso coscienza del fatto che la loro economia capitalista, perchè possa funzionare, richiede la loro egemonia e lo sfruttamento delle risorse in forma imperialista. La loro impostazione verso gli schiavi e lo sterminio dei nativi nel passato, attualmente viene incarnata attraverso la descrizione del mondo che fa Washington, insidiando assieme nemici disumanizzati che devono essere conquistati, soggiogati e, se necessario, finalmente eliminati.

L’arroganza e l’ignoranza dell’atteggiamento ufficiale nordamericano non ha limiti. Il paese viene diretto da presidenti, esponenti parlamentari, candidati presidenziali e generali che sono al servizio di grandi corporations private e raccontano narrazioni di terrore loro stessi al proprio popolo per giustificare il loro colossale, bellicista e criminale saccheggio del pianeta.

Nonostante questo i dirigenti nordamericani pensano di essere molto liberali e virtuosi. Disgraziatamente molti, troppi cittadini nordamericani comuni, sempre più oppressi, credono al brutto mondo di fantasia che gli è stato inculcato dai loro governanti dell’oligarchia al potere.

La verità è che i leaders nord americani non sono altro che governanti barbari vestiti con abiti di lusso, avrebbero bisogno di evolversi con il resto dell’umanità. Tuttavia l’evoluzione passa attraverso un processo di umiltà, di solidarietà e di ricerca della verità. Nell’ufficialismo nordamericano non esiste una simile dialettica. Esiste soltanto un canale senza uscita di morte di strage e di paura, guerra e paura.

Se non è possibile una evoluzione negli Stati Uniti, allora quello di cui hanno bisogno è di una rivoluzione che permetta all’umanità di progredire e liberarsi della paura e della guerra.

tratto da: (clicca qui)