venerdì 7 febbraio 2014

La Germania dice di prendere sul serio i toni anti-tedeschi, in Italia, come in “diversi” altri paesi. Berlino “si opporra’ a chi vuole distruggere l’Europa”: lo ha sostenuto il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, in una conferenza stampa congiunta con il collega italiano, Emma Bonino, alla Farnesina. 

“Prendo atto che ci sono toni anti-europei o euroscettici”, ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco, citando delle “sensibilità bilaterali” nell’esprimersi in “maniera anti-europea”, in conferenza stampa congiunta con la collega italiana Emma Bonino alla Farnesina. Nella sostanza, il ministro ha sottolineato l’identità di vedute tra la Bonino e lui stesso nel modo di “reagire” contro il “populismo anti europeista”. D’altra parte la stessa Bonino ieri ha invocato l’esercito europeo per contrastare questo “fenomeno”. 

Rispondendo a una domanda di una giornalista tedesca su dichiarazioni anti-tedesche fatte da politici italiani, Steinmeier si è chiesto: “Cosa fare?”. “Ci si adopera per una politica giusta”, ha affermato il ministro, spiegando che “non ci sarà futuro, se distruggiamo l’Unione europea”, e che “ci opporremo a tutti ” coloro che tenteranno di farlo.

tratto da: (clicca qui)

La Germania si prepara alla guerra. E voi?

venerdì 7 febbraio 2014

“Il ricorso della Corte Costituzionale tedesca a Strasburgo per gli Omt non è, ovviamente, una buona notizia” ha dichiarato Sergio De Nardis, capo economista di Nomisma. Il piano Omt, ha aggiunto, “è l’unico vero motivo per cui la crisi dell’euro è rientrata. Peraltro, è un programma che ha funzionato senza essere attuato. Non è stato speso un solo euro; è bastato l’annuncio ad abbassare gli spread. Una sua cancellazione o anche una modifica in senso restrittivo che implicasse una correzione dell’impostazione Banca centrale europea potrebbe fare ricadere l’area alle tensioni di due anni fa”.

Ma non è finita qui. 

Secondo Nomisma “quella sul significato degli Omt è solo in minima parte una discussione tecnica poiché rivela, purtroppo, divaricazioni di interessi, di prospettive, di visione che non possono portare a nulla di buono per l’Europa. Sta ora alla Corte di Giustizia europea accogliere le ragioni di Draghi e respingere al mittente i rilievi di Karlsrhue”.

Bene. Se addirittura Nomisma – come dire l’indirizzo di casa di Romano Prodi – s’accorge che la decisione della Corte Costituzionale tedesca sta a significare la delegittimazione di Mario Draghi, vuol dire che l’euro com’è oggi e l’eurozona com’è formata adesso, hanno i giorni contati.

Infatti, il ricorso alla Corte Europea di Giustizia messo in atto dalla Germania per mezzo della sua massima autorità statuale, la Corte Costituzionale, paralizza nel vero senso del verbo l’attività della Bce di contrasto alla speculazione contro i titoli di Stato delle nazioni “fragili” che hanno in uso l’euro. Prima tra esse, ovviamente, l’Italia. Perchè ogni decisione fosse presa da Draghi per usare l’OMT contro gli speculatori internazionali, sarebbe sub iudice. Quindi impugnabile fintanto che quella – lentissima – Corte di Giustizia Europea non si sarà pronunciata. E non è affatto detto che il suo giudizio finale sarà avverso alla Germania.

Apriti cielo.

Draghi non deve passare un bel momento. La Germania praticamente lo sta sfrattando dall’ufficio all’ultimo piano della Eurotower di Francoforte dal quale governa la BCE, oltre a godere di un ottimo panorama. Se non può usare l’OMT, se non può intervenire sui mercati come organo di governo della moneta unica europea, Draghi alla BCE che ci sta a fare?

Ma l’aspetto più interessante del ricorso alla Corte di Giustizia è un altro. La Germania ha svelato le sue carte. E queste carte mostrano lo scollamento tedesco dall’Europa intesa come un tutt’uno. Il no all’OMT è di fatto un no grosso come una casa all’Unione Europea. Unione? La parola per i tedeschi ha perso significato. Non vogliono che la Banca centrale intervenga più per difendere i Paesi ai quali – tuttavia – la Germania sarebbe unita nel patto fondativo della UE. Questo, porta a dire che la Germania con un colpo di teatro che verrà scritto in grassetto nei futuri libri di storia europea, non sta pensando, ha pronto il piano di abbandono dell’euro. 

Direte, che bellezza! 

Invece, assommando questa mossa legale – che è di oggi – alle dichiarazioni del ministro degli Esteri tedesco – che sono di ieri – al riguardo di una possibile guerra in Europa “se dovessero vincere le forze populiste che vogliono la fine dell’Unione Europea” il totale del pensiero tedesco è scritto con un inchiostro nerissimo.

La Germania sta agendo pensando di essere una “superpotenza” alla pari di Russia, Stati Uniti e Cina e quindi da superpotenza ha intenzione di affermare il ruolo e il dominio. Dove? Di sicuro non a Oriente, perchè i russi è meglio lasciarli stare. L’ultima volta, arrivarono a Berlino e ci sono rimasti 44 anni. 

Allora, resta l’Occidente europeo. Ma non la Francia. La probabile anzi certa vittoria della destra di Marine Le Pen sconsiglia di provare ad aggredire la patria di Robespierre.

Ci siete arrvati?

Ma certo. E’ l’Italia, il bersaglio. E di cosa? Dell’aggressione. Oggi le guerre non si combattono solo con le armi da fuoco. Armi altrettanto potenti sono stipate negli uffici delle banche. Nessuno dimentichi che nell’estate del 2011 fu la Deutsche Bank a dare il via alla iper-speculazione contro i titoli di Stato italiani. Annunciò che avrebbe venduto – e lo fece – tutti quelli che possedeva. Fu l’inizio della frana. 

Oggi, la Germania ha un piano molto più ambizioso: paralizzare la BCE, cacciare Draghi, arrivare a uscire dall’euro se la Corte di Giustizia dicesse no al ricorso tedesco, ma uscire ugualmente dall’euro se alle elezioni europee dovessero vincere i “populisti”. Sono due strade che partono dallo stesso punto: Berlino. 

La Germania si vendicherà. E la guerra finanziaria sui mercati che scoppierà forse addirittura prima delle elezioni dimaggio, sarà innescata proprio dalle banche tedesche stracolme di capitali e guidate dalla stessa elite, perfino dalle stesse famiglie, che portarono all’ascesa di Hitler. Le fragili, tremebonde difese finanziarie dello Stato italiano capitoleranno nello spazio di un mattino. E l’egemonia sarà ottenuta sul filo della spada. 

La Germania si prepara alla guerra, cari lettori. E voi? 

max parisi

tratto da: (clicca qui)